martedì 11 giugno 2024
Più di 9 bambini su 10 è preoccupato per il futuro del pianeta ma quasi tutti sono convinti di poter essere determinanti per “guarirlo” e fare la differenza. È lo studio promosso da “Scuolattiva”
Giovani ambientalisti in una delle tante manifestazioni per la salvaguardia del pianeta

Giovani ambientalisti in una delle tante manifestazioni per la salvaguardia del pianeta - Ansa

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Molto si sa degli adulti, ben poco dei giovani e ancor meno dei bambini sulla consapevolezza dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze in termini emotivi. Preoccupazione, tristezza e rabbia sono solo alcune delle emozioni più associate dai bambini all'ansia sul futuro del pianeta.

Il 95% tra bambine e bambini intervistati si dichiara preoccupato per il futuro dell’ambiente e più di uno su 3 (40%) riferisce di aver fatto un brutto sogno sul cambiamento climatico o sull’ambiente in pericolo e di aver fatto fatica a dormire o mangiare a causa di questo pensiero. È quanto emerge dai risultati di un recente studio italiano, unico nel panorama scientifico internazionale, nato nel contesto del progetto educativo di Scuolattiva Onlus “A Scuola di Acqua” sostenuto da nove anni dal Gruppo Sanpellegrino e dedicato alla sensibilizzazione dei più giovani sui temi dell’idratazione e della sostenibilità ambientale.

La ricerca condotta sotto la supervisione scientifica del Laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia, e in collaborazione con Triplepact Società Benefit ha coinvolto un campione di circa 1000 bambini tra i 5 e gli 11 anni.

L’eco-ansia nei bambini, così come emerge dalla ricerca, non è necessariamente correlata a esperienze realmente vissute, ma piuttosto è frutto della comunicazione e informazione sui temi del cambiamento climatico che influenzano la percezione del problema da parte dei più piccoli. In altre parole, solo conoscere le conseguenze dei cambiamenti climatici attraverso i media può influenzare la salute mentale. Nonostante lo stato di marcata preoccupazione, i bambini si sentono strettamente connessi all’ambiente (nel 78% dei casi) e il loro approccio al fenomeno non è passivo ma, al contrario, connotato da un forte spirito di protagonismo e di motivazione ad agire: la quasi totalità del campione si percepisce infatti direttamente responsabile della situazione (95.6%) e pensa che il proprio contributo possa fare la differenza (97.2%). Non solo, agli occhi dei bambini, la soluzione sta nella partecipazione di tutti: anche gli adulti, nei quali è riposta la fiducia del 72% dei più piccoli, devono contribuire attivamente alla salute del Pianeta.

«Assistere alle conseguenze del cambiamento climatico può generare sofferenza e preoccupazioni per il futuro, insieme a senso di impotenza e frustrazione per l’incapacità di arrestare questo fenomeno o di fare la differenza. Per questo diventa sempre più necessario investire su iniziative formative e di sensibilizzazione che favoriscano l’empowerment dei cittadini e, soprattutto delle nuove generazioni, in merito al valore dei comportamenti di ciascuno di noi nel contrasto agli effetti del cambiamento climatico. Ciò può proteggere le persone dall’esperienza di eco-ansia, che non è ovviamente una patologia ma rappresenta tuttavia un fattore di rischio per disturbi della salute mentale. È infatti un fattore di stress che può spingere gli individui a reagire all'ansia cambiando non solo il loro comportamento quotidiano, ma anche la loro prospettiva sul mondo e le aspettative per il futuro» sottolinea la professoressa Serena Barello, direttrice del laboratorio di Psicologia della Salute del Dipartimento di Scienze del Sistema Nervoso e del Comportamento dell’Università di Pavia coordinatore scientifico dello studio.

La ricerca sottolinea l'importanza di coinvolgere attivamente le nuove generazioni nella tutela dell'ambiente e nel contrasto ai cambiamenti climatici. «Il progetto A Scuola di Acqua – Sete di Futuro da sempre si propone di sensibilizzare i giovani sui temi dell'ambiente e della sostenibilità, fornendo loro strumenti per affrontare le sfide legate al cambiamento climatico”, sottolinea Simona Frassone, presidente di ScuolAttiva Onlus, “abbiamo ritenuto imprescindibile indagare un fenomeno, l'eco-ansia, che ad oggi non è ancora così famoso ma di cui nelle aule italiane si possono già notare alcuni effetti. Abbiamo toccato con mano una profonda sensazione di disagio e paura cronici legata agli effetti del riscaldamento globale, che può influenzare la salute mentale dei bambini. Siamo molto orgogliosi di essere, insieme a Sanpellegrino, all’Università di Pavia e Triplepact, i primi in Europa a dare un contributo scientifico sul fenomeno per il target dei bambini delle scuole primarie. Da vent’anni sosteniamo l'importanza di sostenere la scuola italiana con investimenti privati in iniziative educative volte a sostenere i giovani. E questa ricerca conferma questo nostro impegno».

«Sanpellegrino, attraverso A Scuola di Acqua: sete di futuro promuove da anni iniziative per stimolare nelle nuove generazioni comportamenti responsabili legati a un consumo corretto e consapevole di acqua e per educarli al riciclo e alla tutela ambientale. Lo studio realizzato dall’Università di Pavia aggiunge, quindi, un nuovo tassella a questa iniziativa mostrando la preoccupazione dei bambini per il futuro del Pianeta, insieme alla convinzione che il loro contributo possa fare la differenza. Siamo, infatti, convinti che i progetti di formazione ricoprano un ruolo fondamentale nel creare consapevolezza su questi temi perché, attraverso l’informazione e la formazione dei più piccoli, si possono gettare le basi per costruire un futuro più sostenibile» ha dichiarato Fabiana Marchini, Head of Sustainability del Gruppo Sanpellegrino.

E gli insegnanti? Anche loro condividono le stesse emozioni. Ma con una punta di pessimismo in più. Solo una persona su 10 (su un campione di 500 insegnanti) pensa infatti di poter essere determinante nell'affrontare le sfide climatiche. E solo 2 su dieci si dichiarano fiduciosi delle istituzioni.

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