Franco Marini - Ansa
Non è riuscito a sconfiggere il Covid. A 87 anni, si è spento Franco Marini. Era stato presidente del Senato dal 2006 al 2008, ministro del Lavoro dal '91 al 92, segretario generale della Cisl dopo Pierre Carniti dal 1985 al 1991 e segretario nazionale del Partito popolare italiano per poco meno di due anni, da gennaio '97 a ottobre '98.
Originario di San Pio delle Camere, in provincia de L'Aquila, ha militato nell'associazionismo cattolico prima di intraprendere la carriera sindacale e politica. Si può dire sia stato uno dei "padri fondatori" della Cisl moderna. Cattolico profondamente legato alla Dottrina sociale della chiesa, allievo di Mario Pastore, era stato vicesegretario con Pierre Carniti e poi segretario generale della Cisl dal luglio 1985, pochi mesi dopo la barbara uccisione da parte delle Brigate rosse dell'economista vicino alla Cisl Ezio Tarantelli. Guidò la confederazione in un momento particolarmente difficile. Per l'attacco del terrorismo e per le divisioni interne al movimento che si erano prodotte dopo la scelta del 1984 del governo Craxi di moderare la scala mobile per frenare l'inflazione. Marini fu uno dei protagonisti della ricucitura dei rapporti tra le confederazioni dopo le divisioni sul referendum appunto del 1985.
Ha partecipato alla stagione che ha portato alla nascita de La Margherita ed è tra i fondatori del Partito democratico. Nel 2013 fu indicato come possibile presidente della Repubblica, ma al primo scrutinio si attestò su un numero di voti troppo basso e la sua candidatura fu ritirata.
Pochi istanti dopo la notizia della morte, il suo successore alla guida del Ppi, Pierluigi Castagnetti, l'ha ricordato con parole semplici significative: "Una vita spesa in difesa dei valori della libertà, della democrazia, della giustizia sociale, dell’Europa. Sempre dalla parte dei più deboli.Uomo integro, forte e combattente.L’ultima battaglia contro l’inattesa malattia l’ha visto soccombere. Il Signore aveva già deciso di accoglierlo tra le sue braccia".
"Franco Marini con il suo pragmatismo, la sua storia e cultura di cattolico popolare è stato un baluardo di democrazia, un riformista convinto, un sindacalista autorevole e saggio, sempre vicino ai lavoratori ed ai più deboli. E successivamente ha trasferito queste sue grandi doti umane e la sua sensibilità sociale alla politica e nei ruoli istitituzionali come Presidente del Senato", ha commentato l'attuale segretaria generale della Cisl Annamaria Furlan, concludendo che Marini "lascia una grande eredità morale, sociale e culturale".