Don Roberto, morto a 32 anni a Paullo - .
Almeno mille persone erano presenti oggi pomeriggio ai funerali (presieduti dal vescovo di Lodi Maurizio Malvestiti) di don Roberto Pozzi, 32 anni, vicario parrocchiale di Paullo, morto per un malore improvviso sabato pomeriggio, mentre tornava a casa dopo aver partecipato al pranzo di Natale insieme agli anziani.
E il vescovo Malvestiti durante le esequie, con le sue parole, ha voluto richiamare la figura di don Roberto, «ordinato presbitero il 4 luglio 2020 in cattedrale». Giovanissimo - era nato il 19 settembre 1991 - apparteneva alla parrocchia di Mulazzano, ma era in servizio pastorale fin da prima del diaconato a Paullo. A don Roberto, ha detto il presule, «offriamo l’abbraccio che vorremmo fosse infinito», accomunati però dalla certezza «che Cristo non perde nessuno di quelli che il Padre gli ha dato». Don Roberto ha creduto e camminato, e dunque «si compia la promessa di quella vita eterna che ha cercato, insegnato e celebrato quale dispensatore dei divini misteri».
Per don Roberto la vocazione al sacerdozio era stata un autentico percorso di maturità. E la sua ordinazione sacerdotale era stata una gioia profonda, per lui, la sua famiglia (mamma Marisa, papà Franco, il fratello Andrea con Chiara e il piccolo Leonardo, gli zii), e per tutto il suo paese d'origine, Mulazzano. Con lui era stato ordinato don Ernest Zougmorè, vicario parrocchiale di Zorlesco. «Sono sconvolto, non so cosa dire - commenta don Ernest -. Posso soltanto raccontare alcuni tratti del suo carattere, l'amicizia che ci legava. Era una persona molto affabile, disponibile e collaborativa. Era allenato allo spirito di sacrificio, e con questo intendo dire anche che viveva in modo pieno e consapevole la sua vocazione, con serietà. Anno dopo anno, con lo studio aveva approfondito la sua passione per Gesù ed era anche un prete di oratorio: faceva di tutto per arrivare a tutti, e anche a noi spiegava di non rinunciare a percorrere nessuna strada per cercare di portare Gesù ai ragazzi e alle persone».