Dopo l'educazione civica, la crisi di governo potrebbe far saltare anche la stabilizzazione di 60mila insegnanti precari, la cui assunzione è prevista dall'intesa tra governo e sindacati dell'11 giugno, recepita il 6 agosto in un decreto che, a questo punto, nessuno sa che fine farà. «Sbagliato far pagare ai precari e alla scuola la crisi del governo: è inaccettabile», tuona il segretario generale della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli. «Ad attendere quel provvedimento - incalza Sinopoli - ci sono 60mila lavoratori, tutti precari, che in questi anni hanno mandato avanti le nostre scuole».
Concorsi a rischio
Le fibrillazioni politiche potrebbero travolgere anche i concorsi previsti sempre dal decreto del 6 agosto e il concorso ordinario più volte annunciato dal ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti. «Se ci fosse la volontà politica - ricorda Pino Turi, segretario della Uil Scuola - il decreto sui precari potrebbe ancora essere approvato dal Consiglio dei ministri. Si tratterebbe di un atto di ordinaria amministrazione. Il governo uscente - aggiunge - dovrebbe agire con responsabilità e noi ci auguriamo che lo faccia». «Molto preoccupata» si dice anche Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, che ricorda come il decreto legge finito nei gorghi della crisi contenga «misure fondamentali per il mondo della scuola, senza le quali ci saranno serie difficoltà per l'avvio del nuovo anno scolastico. L'auspicio - conclude Gissi - è la pubblicazione del decreto entro fine mese».