Diversi parlamentari italiani ed esponenti della società civile hanno lanciato un appello per lo svolgimento di elezioni per il presidente della Repubblica che siano libere e pacifiche in Colombia il prossimo 29 maggio. All'appello hanno aderito, tra gli altri, l'ex ministro Graziano Delrio, deputato del Pd, Stefano Fassina, deputato di Leu, Giovanna Martelli, parlamentare nella scorsa legislatura che ha partecipato, come osservatrice internazionale, alle elezioni del Parlamento colombiano lo scorso marzo, Pier Francesco Maiorino, europarlamentare del Pd, e Arturo Scotto, coordinatore di Articolo 1 - Mdp. «Esprimiamo la nostra profonda preoccupazione per la crescente violenza politica e ingerenza nelle elezioni presidenziali del 29 maggio in Colombia. All'inizio di questo mese il gruppo paramilitare La Cordillera ha reso pubblica
l'intenzione di assassinare il candidato presidente e attuale senatore Gustavo Petro e la candidata alla vice presidenza Francia Márquez è oggetto di una campagna di discriminazione. Il suo essere donna, nera e ambientalista è condizione sufficiente per essere esposta al pubblico scherno», si legge nell'appello, in cui si aggiunge che «la violenza non si limita alle personalità politiche», perché «quest'anno più di 50 leader sociali, sindacalisti, rappresentanti delle comunità indigene e dei movimenti contadini e ambientalisti, sono stati assassinati».
Nel manifesto si sottolinea infine che «l'Italia non può rimanere in silenzio. Abbiamo pagato un contributo altissimo per la pace in Colombia: la vita di Mario Paciolla, giovane collaboratore delle Nazioni Unite, morto in circostanze non ancora chiarite e per il quale stiamo aspettando verità e giustizia. Questi avvenimenti richiedono maggiore vigilanza, controllo e trasparenza nelle elezioni presidenziali in Colombia».
«Ci sono figli di guerre minori, per la Colombia è così – dichiara Giovanna Martelli – nonostante il Paese sia sommerso da una violenza costante, da dolore e migliaia di vittime che reclamano giustizia, verità, riparazione integrale e garanzie di non ripetizione. Il non compimento dell’accordo di pace è costato l'assassinio già di circa 1.300 leader sociali e ambientali e di 350 firmatari della pace e solo quest’anno si sono verificati 42 massacri con un tasso di impunità di quasi il 90%. Il nostro appello è la risposta alla chiamata delle organizzazioni della società civile colombiana che denunciano un clima ostile di tensione, intimidazione e pressione che potrebbero ostacolare il regolare svolgimento delle elezioni previste per il 29 maggio. La nostra scelta è quella di stare a fianco della società colombiana che sta manifestando con forza un desiderio di cambio, di pace e di giustizia sociale».