venerdì 11 ottobre 2024
Il ministro: «Ho chiesto fondi nella legge di Bilancio». Intanto i supplenti continuano a vincere le cause e ottenere rimborsi
Valditara vuole che la «Carta del docente» vada anche ai precari
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L'ultima sentenza è di queste ore e arriva da Pisa: il Tribunale del lavoro ha riconosciuto 2mila euro di risarcimento a un insegnante precario che, comunica il sindacato autonomo Anief che l'ha patrocinato, per quattro anni scolastici non aveva ricevuto la Carta docente da 500 euro per l'aggiornamento professionale. Strumento che la Buona scuola del 2015 riserva esclusivamente ai prof di ruolo. Ma quella di Pisa potrebbe essere tra le ultime sentenze che costringono lo Stato a ristorare quei lavoratori «discriminati» secondo le sentenze concordi della Corte di Giustizia Europea, del Consiglio di Stato e della Corte di Cassazione. E che sono costate già centinaia di migliaia di euro. Per porre un argine a questa valanga di ricorsi, il ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha chiesto di inserire nella prossime legge di Bilancio, risorse sufficienti per estendere la Carta docente anche agli insegnanti a tempo determinato con contratti fino al 30 giugno o al 31 agosto.

«Confermata la Carta del docente da 500 euro anche per l'anno scolastico 2024/2025 - ha scritto Valditara su X -: un supporto importante per l'aggiornamento e la formazione degli insegnanti. Questa notizia sfata le voci allarmistiche e infondate diffuse nei giorni scorsi. Ho chiesto inoltre che nella Legge di Bilancio sia inserito il finanziamento della Carta anche per i docenti precari».

La loro esclusione, ha scritto il Consiglio di Stato, «presenta profili di irragionevolezza e contrarietà ai principi di non discriminazione e di buon andamento della Pubblica amministrazione» e non garantisce «la qualità dell'insegnamento complessivo fornito agli studenti»..

«Il riconoscimento della carta docente - si legge in una nota della Gilda Unams - è un atto di giustizia anche per gli insegnanti a tempo determinato, che contribuiscono in modo significativo al funzionamento di tutto il sistema di istruzione e servirà anche ad evitare la ingente mole di contenziosi e di spese che questi comportano. La Federazione Gilda Unams esprime soddisfazione per questo primo risultato e seguirà con attenzione l'iter della richiesta, fino al conseguimento del beneficio economico».

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