A San Vittore il primato per numero di presenze di detenuti rispetto alla capienza consentita, con l’indice di sovraffollamento al 218,3% - Fotogramma
Sei suicidi in 12 giorni, più altri due ancora da confermare. Il 2025 si apre malissimo nelle carceri italiane, proseguendo la striscia nera dell’anno scorso, con ben 90 detenuti che si erano tolti la vita. Un triste record mai toccato in precedenza e che rischia di ripetersi, se non addirittura di peggiorare, vista la drammatica fotografia scattata dal report presentato ieri dal Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà. «Si tratta di un dato elevato rispetto allo stesso periodo di gennaio 2024, 2023 e 2022 in cui si registrò un numero inferiore di suicidi», rileva infatti il Garante.
Tra i 6 suicidi accertati è compreso anche quello avvenuto nel penitenziario di Modena il 31 dicembre scorso, registrato dal Dap il primo gennaio. Ma la sostanza cambia poco. L’emergenza è ormai quotidiana e i suicidi sono la tragica punta dell’iceberg di un disagio profondo e diffuso, che tocca in modo trasversale tutti i detenuti, a prescindere da origini, reati commessi e percorso giudiziario. Lo dimostrano i dati più recenti: dei 6 detenuti morti a gennaio, tutti erano di sesso maschile, 2 erano italiani e 4 stranieri, provenienti da 4 diversi Paesi, 3 di età compresa tra i 26 e i 39 anni e altrettante tra i 40 e i 55 anni. Per quanto riguarda la loro posizione giuridica, 2 erano stati condannati in via definitiva, mentre 3 erano in attesa di primo giudizio. Uno, invece, era in attesa del processo d'appello. Avevano insomma poco in comune, se non la disperazione che assale dietro le sbarre.
Colpa anche di un sovraffollamento che ormai ha ampiamente superato i livelli di guardia: sono 61.852 i detenuti nelle carceri italiane, a fronte di 46.839 posti disponibili, con un divario di 4.473 posti rispetto alla capienza regolamentare di 51.312, legato all'attuale inagibilità di tante celle e, in alcuni casi, di intere sezioni detentive. A livello nazionale, l'indice di sovraffollamento è arrivato al 132,05%. Il «massimo primato», sottolinea il Garante, spetta ancora a Milano San Vittore, dove l’indice di sovraffollamento tocca addirittura il 218,3%.
Sono 148 (pari al 77,90%) gli istituti penitenziari con un indice di affollamento superiore al consentito, mentre in 59 (31,05%) risulta pari e superiore al 150%. L’altissima densità di detenuti trasforma i penitenziari italiani in polveriere, dove praticamente ogni giorno si registrano episodi di violenza e tensione. L’ultimo, lunedì a Terni. «Dopo una rissa tra detenuti del reparto comuni e quelli del circuito Alta Sicurezza protetti, uno di questi ultimi, di origini campane, già autore in passato di numerose aggressioni e sopraffazioni con modalità violente nei confronti di altri detenuti, ha sequestrato un assistente capo di polizia penitenziaria che era intervenuto per dare supporto al personale di sezione, minacciandolo al collo con una lunga lama di una forbice venendo aiutato da altri 3 detenuti dello stesso circuito». A darne notizia è stato il segretario umbro del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Fabrizio Bonino. L’agente è stato liberato grazie al pronto intervento dei colleghi, che hanno anche disarmato e immobilizzato l’aggressore.Il Sappe parla di «clima da far west» e lancia per l’ennesima volta l’allarme sulle condizioni della casa circondariale umbra, purtroppo molto simili a quelle di tanti altri istituti correttivi italiani. «I dati del garante confermano il continuo aumento dei reclusi e della sovrappopolazione carceraria, che arriva a San Vittore a registrare più di due persone per ogni posto disponibile. A ciò si aggiungono i suicidi in continuo aumento. Di fronte a questi dati e ai richiami del Presidente della Repubblica il governo non fa nulla» sottolinea Franco Mirabelli, vicepresidente del gruppo Pd al Senato. Ieri il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari ha annunciato che il 24 gennaio sarà inaugurato un nuovo reparto nel carcere di Padova. Ma rischia di essere una goccia nel mare.