sabato 22 giugno 2024
Con 2.100 prestazioni in Calabria e 3 mila in Sicilia nel 2023, Emergency offre assistenza ai braccianti stranieri. In tutto 42 mila interventi nel "Programma Italia" per gli "esclusi" dalla Sanità
Oltre 3.100 le prestazioni socio-sanitarie nel 2023 a braccianti in Calabria e Sicilia

Oltre 3.100 le prestazioni socio-sanitarie nel 2023 a braccianti in Calabria e Sicilia - @davidepreti

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«Abbiano letto con dolore e rabbia la notizia della morte di Satnam Singh, vittima dello sfruttamento e del razzismo, vittima di nuove schiavitù a Latina, dove abbiamo lavorato con una clinica mobile dal 2016 al 2020. Ma siamo presenti in tanti luoghi di questo Paese, che troppo spesso non riconosce diritti, non tutela chi lavora, non accoglie», dice Mauro Destefano, coordinatore del progetto di Emergency in Calabria.

L'organizzazione nata per curare le vittime civili delle guerre, da molti anni è attiva in Italia, nei luoghi dimenticati dalle istituzioni, ma non dal mercato. Lì dove il diritto costituzionale alla salute raramente è garantito nei fatti. Alle persone più fragili, straniere e italiane, al Nord come al Sud. A cominciare dai campi dove "bracciante" è spesso sinonimo di caporalato, sfruttamento, schiavitù. Campi agricoli che diventano campi di battaglia, per chi lotta per sopravvivere. E soccombe, come il bracciante indiano vittima di un gravissimo incidente sul lavoro, morto perché non accompagnato in tempo in ospedale.

La clinica mobile di Emergency a San Ferdinando

La clinica mobile di Emergency a San Ferdinando - ©davidepreti

In Calabria Emergency è presente con la sua clinica mobile presso la tendopoli di San Ferdinando in provincia di Reggio Calabria. Sono centinaia i lavoratori braccianti, soprattutto nella stagione della raccolta degli agrumi, costretti a lavorare e vivere in condizioni igienico-sanitarie e abitative estremamente precarie. La tendopoli di San Ferdinando da anni versa in uno stato di grave abbandono, con conseguenze gravi sulla qualità della vita di chi ci vive a cominciare dalla salute fisica e mentale. E non è l'unico. Nella Piana di Gioia Tauro i braccianti vivono spesso in alloggi di fortuna ed edifici abbandonati, senza accesso ai servizi igienici. L'organizzazione è anche i Sicilia, nella zona della “Fascia trasformata”, così chiamata per la presenza ininterrotta di 30 chilometri di serre, dove i lavoratori braccianti vivono in condizioni abitative estremamente precarie e marginali, spesso sfruttati sul lavoro ed esclusi dal tessuto sociale.

Nel 2023 in Calabria sono state più di 2.100 le prestazioni socio-sanitarie effettuate da Emergency su 643 persone assistite. Nella Piana di Gioia Tauro l’Ong garantisce assistenza sanitaria gratuita, orientamento socio-sanitario e supporto psicologico ai lavoratori braccianti, ai cittadini italiani e stranieri in difficoltà che non riescono ad avere accesso alle cure. L’ambulatorio mobile si alterna tra piazza Valarioti a Rosarno e la tendopoli di San Ferdinando. È inoltre presente un ambulatorio fisso a Polistena (RC). L'Ong è attiva anche in Sicilia. Nel 2023 sono state oltre 3.000 le prestazioni socio-sanitarie effettuate e 982 le persone supportate. Emergency è presente con un altro ambulatorio su ruote in provincia di Ragusa, presente tra Santa Croce Camerina e Marina di Acate, e un ambulatorio fisso a Vittoria.

Veduta aerea della tendopoli di San Ferdinando

Veduta aerea della tendopoli di San Ferdinando - ©davidepreti

«Con i nostri ambulatori fissi e mobili in Calabria e in Sicilia ogni giorno siamo testimoni di storie di sfruttamento, caporalato e marginalità», racconta Mauro Destefano: «Nella Piana di Gioia Tauro, dove mi trovo, constatiamo lavoro in nero, lavoro grigio e condizioni abitative di degrado assoluto. Nelle nostre visite vediamo casi di disturbi muscolari e articolari e dorsalgie dovuti alle dure condizioni di vita. Vediamo aumentare i pazienti migranti con storie di traumi, con problemi di dipendenze e con sintomatologie gravi che spesso non ricevono un supporto adeguato dai servizi presenti sul territorio».

L'assistenza ai braccianti del Sud fa parte del più ampio "Programma Italia" concepito per superare ostacoli burocratici difficoltà amministrative nell’ottenimento dei requisiti nell’accesso alle cure, per persone italiane e straniere fragili che hanno grandi difficoltà a muoversi in un sistema sanitario complesso e far valere i propri diritti. L'organizzazione lavora per il diritto sancito dall’articolo 32 della Costituzione attraverso i suoi ambulatori presenti in Sicilia a Marina di Acate, Santa Croce Camerina e Vittoria nel ragusano, in Sardegna a Sassari, in Campania a Castel Volturno (CE) e nel quartiere Ponticelli a Napoli, in Calabria a Rosarno e Polistena (RC), in Veneto a Marghera e in Lombardia a Milano e Brescia. Offre gratuitamente prestazioni di medicina di base, assistenza infermieristica, mediazione socio-sanitaria e ascolto psicologico. Il personale è composto da medici di base, infermieri, pediatri, psicologi, mediatori culturali e logisti. Nell’ambulatorio a Marghera sono offerte anche prestazioni odontoiatriche.

Il diritto alla salute di stranieri, migranti, persone in condizioni di povertà è limitato da barriere burocratiche, linguistiche ed economiche. Nel 2023 in Italia sono state complessivamente 9.715 le persone si sono rivolte agli ambulatori - fissi e mobili - di Emergency, per un totale di 42.525 prestazioni. I primi dieci Paesi di provenienza dei pazienti della Ong sono stati Italia (12,1%), Nigeria (10,24%), Marocco (8,77%), Tunisia (7,86%), Bangladesh (6,69%), Romania (6,4%), Perù (4,9%), Senegal (4,62%), Ghana (3,42%) e Ucraina (3,34%).

La tendopoli di San Ferdinando in Calabria

La tendopoli di San Ferdinando in Calabria - @davidepreti

Sulle oltre 42 mia prestazioni erogate, 19.908 sono state di mediazione socio-sanitaria; 10.887 di medicina generale; 8.512 prestazioni infermieristiche; 1.852 cure odontoiatriche; 849 colloqui con lo psicologo e 363 prestazioni pediatriche. Nel 2023 tra le principali criticità risolte dagli operatori di Programma Italia, ci sono state le difficoltà di accesso al percorso di cura; la richiesta della tessera sanitaria e la richiesta del codice STP (Straniero Temporaneamente Presente), cioè lo strumento che consente l’accesso alle strutture sanitarie per i cittadini stranieri “irregolari”.










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