martedì 24 gennaio 2017
L’elicottero è caduto dopo il recupero di un ferito su una pista da sci a Campo Felice. La causa più probabile è la nebbia
Caduto elicottero del 118 con sei persone a bordo. Chi sono le vittime
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Un elicottero del 118 è precipitato nell'aquilano, tra il capoluogo e Campo Felice. L'elicottero è caduto dopo il recupero di uno sciatore romano, rimasto ferito su una pista. A bordo sei persone: 5 membri dell'equipaggio e lo sciatore, Ettore Palanca. Purtroppo non c'è stato nessun superstite. L'incidente è avvenuto nel tragitto di ritorno verso l'ospedale dell'Aquila; l'elicottero è precipitato da un'altezza di 600 metri.

L'elicottero del 118 - un Aw 139 - è scomparso dai radar in provincia dell'Aquila; il segnale di crash è stato lanciato mentre si trovava in località Casamaina, nel comune di Lucoli, nei pressi della piana di Campo Felice. Era un normale volo di soccorso: l'elicottero non era infatti impegnato né per l'emergenza maltempo né per quella relativa al terremoto. L'elicottero è caduto a circa un chilometro dalle piste da sci di Campo Felice, in una zona fortemente innevata e montuosa a circa 1.600 metri di quota.

I nomi delle sei vittime

Il medico rianimatore Valter Bucci, 57 anni. Aveva partecipato nei giorni scorsi alle operazioni di soccorso all'hotel Rigopiano. Originario di Rocca di Cambio (L'Aquila), proprio il Comune dove ha sede la stazione sciistica di Campo Felice, dove è morto. Lascia la moglie e una figlia.

Il tecnico di elisoccorso Davide Nunzio De Carolis, 40 anni. Anche lui aveva lavorato all'hotel Rigopiano. Era di Teramo, dove ha frequentato il liceo classico, componente del Soccorso alpino e consigliere comunale di Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila). Lascia moglie e una bambina. Si era trasferito nella località dell'Aquilano perché amante della montagna, come professione gestiva rifugi montani. Bloccato per due giorni a Santo Stefano dalla neve, è stato poi uno dei primi a intervenire a Rigopiano. Ed era stato
il prima linea anche nel terremoto di Amatrice. Straziante quello che scrive la cugina Monia Deca su facebook, "lui era mio cugino Davide, esperta guida alpina, facente parte del soccorso alpino, colui che è stato tra i primi ad intervenire nella tragedia di Rigopiano, colui che ha estratto vivo uno dei sopravvissuti. Dio oggi ha deciso di portare via a sua figlia il suo idolo, a sua moglie il suo amore, alla sua famiglia la sua gioia di vita e a tutti noi un grande, grandissimo uomo, oltre che un eroe. Come pochi ce ne sono in questo mondo. Dio, ma tu esisti?".

Il tecnico di volo Mario Matrella, 42 anni, di Foggia, esperto del verricello. Viveva a Putignano (Bari). Lascia la moglie e quattro figli. Dipendente della Inaer Aviation spa, ma con un passato da tecnico dell'Alidaunia. Faceva parte anche del soccorso alpino stazione 'Gargano'.

L'infermiere Giuseppe Serpetti, 59 anni, nato ad Arischia (L'Aquila), lascia la moglie e due figli, una bambina di sette e una di tre, da molti anni infermiere dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila in servizio presso il 118, spesso era di turno sull'elicottero. Amici e parenti lo chiamavano Zio Peppone per la sua bontà d'animo e per la sua disponibilità verso gli altri, viene ricordato come un padre esemplare, aveva l'hobby della lettura, sia di quotidiani che acquistava ogni mattina, e dei libri.

Lo sciatore Ettore Palanca, 50 anni, di Roma, è lo sciatore che si era fatto male procurandosi la frattura di tibia e perone. La
moglie, Roberta Rossi, ha saputo della morte del marito mentre era a lavoro al Rome Cavalieri. Anche lei lavora da parecchi
anni nello stesso hotel in cui il marito era maitre. I coniugi però lavoravano in settori diversi, lui al ristorante al primo piano l'Uliveto, che si affaccia sulla piscina, mentre lei nel management.

Il piolota Gianmarco Zavoli, 46 anni, di San Giuliano a Mare (Rimini), dove viveva. Oggi pilotava l'Agusta modello Aw139. Era un
appassionato ciclista, iscritto alla Cicli Matteoni. Nel tempo libero dal lavoro era solito partecipare a escursioni su strada
con il team amatoriale.

Il cordoglio di Gentiloni

Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, esprime "cordoglio e dolore" per le vittime dell`elicottero del 118 precipitato in Abruzzo, "una nuova tragedia che colpisce una regione già fortemente provata dai lutti e le emergenze di questi giorni". Il presidente Gentiloni manifesta la "vicinanza" propria e del governo alle famiglie coinvolte.

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