Intorno alle 14 a Bologna una serie di boati sono stati avvertito in mezza città e un'alta colonna di fumo si è alzata verso il cielo: un incidente fra alcune auto e un'autocisterna che trasportava materiali infiammabili ha provocato un grosso incendio, al quale sono seguite alcune esplosioni. Il tutto è avvenuto sul raccordo autostradale tra Borgo Panigale e Casalecchio, a Bologna.
Le informazioni ufficiali sulle vittime e i feriti sono state in aggiornamento per tutta la giornata di lunedì 5 agosto: in serata il bilancio ufficiale è di un morto e 67 feriti, tra cui 14 gravi
Fra i feriti anche 11 carabinieri e due poliziotti della stradale, uno è grave, che stavano dirigendo il traffico dopo un precedente incidente stradale.
Numerose auto di alcune concessionarie vicine hanno preso fuoco e sono esplose. La deflagrazione ha fatto andare in frantumi le vetrate di una concessionaria auto Peugeot e Citroen e ha investito diversi mezzi parcheggiati di fronte alla struttura che sono state danneggiate. La deflagrazione ha fatto tremare le vetrate anche di diversi appartamenti e diverse case della zona alcune andate in frantumi. Diversi sono gli infissi divelti dei caseggiati che si affacciano proprio sulla Via Emilia.
Il video dello scoppio
Intorno alle 16 è stato spento l'incendio provocato dall'incidente fra un'autocisterna che trasportava gpl e alcune auto. I vigili del fuoco stanno raffreddando l'area per rendere più fattibili gli interventi. Sono rimasti a lavoro soprattutto le unità cinofile e gli operatori 'Usar', ovvero i soccorritori che si occupano di ricerca e salvataggio in ambienti urbani. L'obiettivo, a quasi tre ore dall'incidente, è capire se ci sono altre vittime.
Secondo l’ingegner Giovanni Carella, coordinatore emergenze dei vigili del fuoco dell’Emilia-Romagna "l’onda d’urto è stata violentissima - ha detto - molti feriti, infatti, hanno ferite da taglio per i vetri scoppiati. È crollato il viadotto dell’autostrada, la deflagrazione è stata molto violenta e ha squarciato le lamiere dell’autocisterna che molto probabilmente trasportava Gpl. Le fiamme si sono alzate altissime ma sono state domate abbastanza presto".
Il Comune di Bologna invita i cittadini a tenersi a distanza dalla zona di Borgo Panigale. Il Comune via social scrive: «Per agevolare i mezzi di soccorso vi invitiamo a usare i mezzi di trasporto in zona Borgo Panigale solo se strettamente necessario». Stesso messaggio anche dalla Polizia municipale. «Agevoliamo i mezzi di soccorso, evitiamo di avvicinarci a Borgo Panigale. Zona interdetta al transito veicolare e pedonale», scrivono i vigili urbani su Twitter.
"Cordoglio e vicinanza alle vittime, ai feriti e alle loro famiglie". Con queste parole l'arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi, ha commentato all'agenzia Sir, quanto accaduto. "Si tratta di un fatto tragico che spero non provochi ulteriori vittime - ha aggiunto l'arcivescovo -. Come sempre Bologna saprà tirare fuori tutta la sua solidarietà istintiva che abbiamo visto in altri fatti
analoghi che hanno coinvolto la città. Sono certo che anche questa tragedia sarà affrontata con il concorso di tutti".
LA MAPPA DEL LUOGO DELL'INCIDENTE
È parzialmente crollato anche il ponte dell'autostrada, del raccordo di Casalecchio A1-A14, che sovrasta la via Emilia a Borgo Panigale. È stata l'esplosione dell'automezzo andato in fiamme a determinare lo squarcio e il crollo di una porzione della sede autostradale sul ponte che sovrasta la via Emilia.
Il raccordo autostradale di Casalecchio è stato chiuso in entrambe le direzioni e probabilmente ci vorrà molto tempo per ripristinare la viabilità sul tratto, appunto, che collega l'Autosole con la Bologna-Taranto e che collega l'Italia da est a ovest.
IL VIDEO DEI DANNI CAUSATI DALL'INCIDENTE A BOLOGNA
SCHEDA - Le regole per il trasporto delle merci pericolose
(di Vincenzo R. Spagnolo) Sono definite merci pericolose le materie e gli oggetti il cui trasporto è vietato dall'accordo, ovvero sottoposto a particolari condizioni, dall’ADR (acronimo del francese "Accord européen relatif au transport international des marchandises dangereuses par route", ovvero l'accordo europeo, siglato a Ginevra il 1957, che regola il trasporto di merci pericolose, dettando disposizioni normative in merito a imballaggio, fissaggio del carico e contrassegno). L’Accordo è entrato in vigore a gennaio del 1968 ed è soggetto ad aggiornamento con cadenza biennale, tenendo conto dello sviluppo tecnologico in materia.
Una merce è considerata pericolosa quando può causare danni alle persone alle cose e all'ambiente, compromettere la sicurezza del trasporto, a seguito di danni al veicolo che la trasporta o in caso di perdita del carico.
In relazione alle caratteristiche chimico-fisiche e di pericolo, le merci pericolose sono raggruppate in 13 classi di pericolo (il GPL appartiene alla classe 2 – Gas, i diluenti alla classe 3 – liquidi infiammabili). La classificazione delle merci pericolose, nonché la loro rispondenza a quanto prescritto dall'ADR, rientra nella responsabilità del produttore e, ai fini del trasporto, del mittente. Un’ulteriore caratterizzazione è costituita da due indici detti, rispettivamente, codice di classificazione (indica il tipo di pericolo: asfissiante, corrosivo, infiammabile ecc.) e gruppo di imballaggio (indica il grado di pericolo della sostanza a cui corrispondono esigenze di imballo di severità decrescente dal grado I al grado III). Ogni sostanza è, poi, identificata con un numero a 4 cifre detto numero ONU che va riportato sugli imballaggi e nel documento di trasporto.
Le merci pericolose possono essere trasportate su strada in colli, alla rinfusa, in cisterna, in container, utilizzando veicoli e loro complessi che presentano determinate caratteristiche e che rispondono a:
- prescrizioni generali relative agli equipaggi, all'equipaggiamento e all'esercizio dei veicoli nonché alla documentazione che deve trovarsi a bordo del veicolo;
- prescrizioni supplementari relative al trasporto di singole classi o di materie particolari.
In linea generale, fatte salve alcune eccezioni, è vietato il trasporto di merci pericolose con veicoli eccezionali o in condizioni di eccezionalità e con veicoli con più di un rimorchio o semirimorchio.
I veicoli utilizzati nel trasporto di merci pericolose su strada non richiedono speciali approvazioni o autorizzazioni, salvo il rispetto delle disposizioni generali di circolazione (es. la revisione). Tuttavia, i veicoli destinati al trasporto di merci pericolose in cisterna o al trasporto di esplosivi in colli devono ottenere un certificato di approvazione che attesta la conformità del veicolo alle prescrizioni ADR (da 9.2 a 9.7) relative, ad esempio, a equipaggiamento elettrico, dispositivi di frenatura, limitatore di velocità, dispositivi antincendio, e la rispondenza alle prescrizioni generali di sicurezza secondo la regolamentazione del Paese d'origine. È rilasciato dagli UMC a seguito di specifica visita e prova (collaudo) ed è sottoposto a rinnovo con cadenza annuale.
Ogni veicolo che trasporta merci pericolose deve essere dotato di un equipaggiamento speciale, che comprende segnali di avvertimento pieghevoli arancioni, casco, occhiali protettivi e due estintori.
Tutti i conducenti di mezzi che trasportano merci pericolose devono essere in possesso di un certificato per il trasporto di merci pericolose, il cosiddetto "patentino ADR". Il certificato ha una validità di cinque anni e scade automaticamente se non viene rinnovato prima della data di scadenza. Per il rinnovo è necessario che il conducente segua un corso di aggiornamento.