lunedì 30 settembre 2024
L'operazione, avviata all'alba, ha portato a 19 misure di custodia cautelare con l'accusa di associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e dall'infiltrazione dell''ndrangheta
Magliete di Inter e Milan davanti a San Siro

Magliete di Inter e Milan davanti a San Siro - Imagoeconomica

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Gli agenti del Servizio centrale operativo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra mobile e della Scico di Milano hanno eseguito numerose misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l'aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati. Oltre alle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, firmate dal gip Domenico Santoro, sono più di 50 gli ultras delle curve di Milan ed Inter destinatari delle perquisizioni nell'inchiesta di Polizia e Gdf, coordinata dalla Procura di Milano guidata da Marcello Viola. Indagine che ha smantellato i business illeciti degli ultrà, contestando l'associazione per delinquere aggravata dal metodo mafioso e le infiltrazioni della 'ndrangheta nei traffici, oltre ad estorsioni e pestaggi. Tra le persone coinvolte, anche come destinatari di perquisizioni, nel maxi blitz figurano Gianfranco Ferdico, padre di Marco, Mauro Nepi, anche lui della curva interista, Islam Hagag della curva milanista e vicino a Christian Rosiello, bodyguard di Fedez, Francesco Lucci, fratello del capo ultrà milanista Luca, Alessandro Sticco, anche lui ultrà rossonero. E poi ancora Rosario Calabria, Antonio Trimboli, Nino Ciccarelli, storico capo ultrà interista, Domenico Bosa, Loris Grancini, capo ultrà della Juve, già con condanne alle spalle e da sempre vicino agli ambienti delle curve milanesi. Obiettivo delle perquisizioni anche Giancarlo Lombardi, detto il barone ex capo ultrà rossonero. Perquisita anche la casa a Pioltello, nel Milanese, di Antonio Bellocco ucciso il 4 settembre da Andrea Beretta, capo ultrà nerazzurro. Tra i presunti traffici nel mondo delle curve, su cui la Procura di Milano stava indagando da tempo, ci sono, oltre a quello della droga, anche la gestione degli affari dell'indotto dello stadio di San Siro, dai parcheggi alla vendita di gadget e panini, fino a quello dei biglietti per le partite. L'operazione è partita all’alba di oggi, 30 settembre, e vede l’impegno della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano. Oltre all'attività degli agenti della Polizia altre misure sono state eseguite da militari del Servizio centrale investigazioni criminalità organizzata (Scico) e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano - Gico




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