martedì 7 marzo 2023
La denuncia dell'associazione bielorussa Our House: nel 2022, in 480 "campi patriottici", addestrati al combattimento da istruttori ceceni 18 mila minori orfani o di famiglie povere, futuri riservisti
Campi militari per insegnare a sparare ai bambini a partire dai 6 anni

foto Our House

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Campi estivi per minori dai sei anni in su per imparare a marciare, orientarsi sul terreno, sparare. Gratis per gli orfani, i bambini con disabilità psicofisiche, i figli di militari o di famiglie numerose. Nove giorni di addestramento intenso e di lavaggio del cervello con l'ideologia del "mondo russo", educati al desiderio di vendetta e al culto della violenza e della lotta per la "salvezza della Bielorussia dalla Gayropa", l'Europa viziosa e corrotta. Dall'associazione bielorussa Our House arriva una scioccante denuncia su come il regime di Lukashenko stia allevando una generazione di fanatici violenti, anche in vista di una possibile partecipazione diretta del fedele alleato di Putin alla guerra in Ucraina.

L'organizzazione pacifista e nonviolenta bielorussa ha redatto un documentato rapporto sulla militarizzazione di massa dei bambini diffuso in Italia dal Movimento Nonviolento, partner dell’associazione bielorussa Our House nell’ambito della Campagna di Obiezione alla guerra, per il sostegno agli obiettori di coscienza russi, bielorussi e ucraini e della War Resisters International. Il rapporto - che Our House specifica essere fondato «su informazioni diffuse da fonti pubbliche» - denuncia che nel 2022 si sono tenuti almeno 480 campi patriottici militari a cui hanno partecipato 18.000 minori bielorussi. In particolare, denuncia Our House «sono coinvolti bambini provenienti da famiglie marginali e di degrado sociale, o bambini orfani o in precarie situazioni psico fisiche, poiché sono questi i bambini che non hanno una supervisione adeguata da parte delle loro famiglie e i cui parenti non si opporranno al coinvolgimento di tali bambini in azioni militari a causa della loro assenza o della loro appartenenza a un gruppo di popolazione marginale».

foto Our House

«Il 29 agosto 2022 il vicedirettore del Centro repubblicano per il miglioramento della salute e il trattamento sanatoriale della popolazione di Bielorussia, Aliaksandr Tsai - spiega l'ong Our House - ha informato che nell'estate del 2022 sono stati organizzati in Bielorussia 480 campi patriottici militari attraverso gli uffici del Ministero delle situazioni di emergenza, del Ministero degli affari interni e del Ministero della difesa, in cui oltre 18 mila minori hanno partecipato al "programma di miglioramento della salute"». Considerando che i minori in Bielorussia al 1° gennaio 2022 erano di 1 milione 848 mila, secondo l'organizzazione pacifista «un minore su 55 in Bielorussia (approssimativamente il 2%) solo nel 2022 è passato attraverso questi campi di militarizzazione». Non si tratta di campeggi estivi ricreativi, ma, sostiene l'ong, di «una preparazione di nove giorni per i bambini a diventare riservisti militari a tutti gli effetti, formalizzata legalmente come "ricreazione sanitaria di nove giorni per bambini"».
Il vice ministro degli Interni, comandante delle truppe interne, è il maggiore generale Mikalai Karpiankou, che - afferma Our House, «nel 2020 ha partecipato personalmente alla dispersione delle manifestazioni pacifiche del 2020 ed è stato inserito nella lista delle persone a cui è vietato l'ingresso nell'Unione Europea e negli Stati Uniti». Il viceministro Karpiankou a proposito dei campi ha detto: «Ogni ragazzo che entra qui, a 18 anni diventerà un vero spetsnaz (appartenente a corpi speciali)». I campi militari per minori sono un'eredità del regime sovietico che l'attuale regime sta intensificando nel suo incondizionato sostegno al presidente russo Vladimir Putin. «I bambini vengono preparati fin dall'età di 6-7 anni in speciali “campi militari patriottici” - spiegano i pacifisti bielorussi - secondo un programma speciale che include l'uso di armi da fuoco. A questi addestramenti partecipano istruttori ceceni provenienti dalla Federazione Russa. Tutti i Campi patriottici militari sono sotto il controllo delle agenzie militari della Bielorussia, in primo luogo del Ministero della Difesa. È in corso un'intensa attività di propaganda e lavaggio del cervello dei bambini».

foto Our House

Our House ritiene che l’addestramento militare dei bambini sia una strategia a lungo termine del Cremlino per la prossima fase di guerra in Ucraina e, probabilmente, nel territorio dell'Unione Europea. L'ong fa appello all'Unione Europea e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani affinché avviino immediatamente una seria campagna contro la militarizzazione dei bambini: «Perché tra 3-5 anni sarà troppo tardi per fare qualcosa: crescerà un esercito deviato con giovani preparati professionalmente, di agenti di ricognizione e di combattenti professionisti che sanno usare le armi da fuoco, fanatici ossessionati dall'ideologia del "mondo russo", giovani senza legami sociali e senza famiglia, ma ossessionati dal desiderio di "vendetta", "distruzione del nemico", "salvezza della Bielorussia” dalla "Gayropa"».

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Secondo l'organizzazione bielorussa «si è iniziato a parlare dell'apertura di club per bambini sotto il patrocinio delle unità militari dopo le proteste del 2020». La campagna di militarizzazione dei minori è portata avanti con diversi tipi di strutture. Oltre ai campi estivi nel Paese ci sono 17 club di questo tipo dove studiano 1.500 bambini, e 150 "campi speciali" per minori. Il canale televisivo "Bielorussia 1" ha trasmesso un film propagandistico intitolato "La scuola dei patrioti".

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L'addestramento militare dei bambini si inserisce in un quadro di gravi violazioni dei diritti dei minori nel paese. Our House informa che «a tutt'oggi la schiavitù infantile è ampiamente praticata nelle carceri bielorusse: i bambini condannati ai sensi dell'articolo 328 per reati minori legati alla droga vengono costretti a lavorare nelle imprese carcerarie per solo 0,10 euro al mese. Inoltre, il regime utilizza attivamente il Decreto 18 per disciplinare e ricattare, e anche per costringere al lavoro schiavo, le madri single bielorusse che si trovano in una situazione di vita difficile». Il regime inoltre «ricatta e fa pressione sulle donne socialmente e politicamente attive che protestano contro Lukashenko e partecipano ad azioni contro la guerra» minacciando il ritiro dei figli dalla famiglia o la loro incriminazione e detenzione.



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