Un "aiuto" ai clienti che in realtà era una spinta verso il baratro della ludopatia. Sono stati denunciati quattro titolari di altrettante sale slot tra Gallarate, Somma Lombardo e Arsago Seprio, tutti comuni in provincia di Varese. Fornivano ai clienti il denaro contante per continuare a giocare alle slot machine, anche in orari vietati, attraverso false consumazioni al bar pagate con il pos. Già chiusa una delle attività finite nel mirino del comando provinciale della Guardia di Finanza di Varese, per altre è stata proposta la sospensione della licenza commerciale. Il finanziamento illecito (una delle attività pubblicizzava addirittura l'opportunità di avere contante con un cartello in vetrina) è stato scoperto grazie ai controlli della Finanza di Gallarate sul rispetto delle vigenti norme a contrasto della ludopatia. I dati emersi da questa operazione fanno paura. Dai controlli è emerso che gli esercenti delle attività sanzionate, tutti di nazionalità straniere, alimentavano la dipendenza dal gioco con atti illeciti. Permettevano ai giocatori di effettuare fittizi pagamenti di consumazioni tramite pos al fine di ottenere il denaro contante necessario per continuare a giocare senza interruzioni. Complessivamente sono state quantificate operazioni di finanziamento illegittimo perpetrate nell’arco di un biennio per circa 7 milioni di euro svolte abitualmente nei confronti di numerosi clienti. I quattro rappresentanti legali delle sale scommesse sono stati denunciati per abusiva attività di prestazione di servizi di pagamento.
Sulla scorta degli ultimi dati sul gioco legale in Italia, pubblicati dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli nel 2019, emerge come nella provincia di Varese, in un solo anno, siano stati giocati oltre un miliardo di euro, pari a circa il 10 per cento delle giocate di tutta la Lombardia. Nel medesimo report, inoltre, emerge come solamente tra Gallarate, Arsago e Somma siano stati giocati oltre 150 milioni di euro in un singolo anno nonostante la popolazione complessiva sia di circa 75.000 abitanti. Una cifra enorme per una popolazione così ridotta. Da qui l'intenzione della Guardia di Finanza di vederci chiaro, scoprendo il "trucchetto" delle false consumazioni pagate con la carta in cambio di contanti per continuare a giocare. E sono arrivate le denunce. La Guardia di Finanza, che ha avviato un controllo capillare nelle sale gioco della provincia di Varese, ha verificato anche scorrettezze legate al funzionamento delle slot in violazione delle limitazioni orarie dei sindaci che dispongono lo spegnimento degli apparecchi da intrattenimento, nelle fasce orarie protette, con l’intento di arginare ludopatia.
Il fenomeno della ludopotia in Italia è in continua crescita. L'anno scorso sono stati spesi 150 miliardi spesi in gioco d’azzardo. Un fiume di denaro pari a circa l’89% della spesa alimentare degli italiani e al valore di 5 Finanziarie. Paragoni, fatti nella seconda edizione del “Libro nero dell’azzardo. Mafie, dipendenze, giovani” curato da Cgil e Federconsumatori. Le regioni del Sud sono ai primi posti tra le aree del Paese dove - in media, nel 2023 - si sono spesi pro capite 1.926 euro in gioco. In crescita esponenziale il il gioco online, che conquista soprattutto i più giovani. Ha avuto una crescita del 67% in quattro anni, con una spesa complessiva di 82 miliardi nel 2023.