giovedì 27 giugno 2024
Il piccolo, in gita con il fratellino disabile, si trovava in un prato nel Siracusano. Un'altra disgrazia ad Avellino, dove un bambino è rimasto schiacciato da un tavolo di ferro
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Il triste volo del rosso “Drago 148” taglia il cielo di Sicilia poco dopo mezzogiorno. Ma non è una favola, non si tratta di una creatura fantastica. È l’elicottero dei Vigili del Fuoco che in un maledetto giovedì d’estate va a deporre i sub speleologi in un prato di Palazzolo Acreide, nel Siracusano. C’è una missione atroce da compiere: salvare un bambino di 10 anni caduto in un pozzo artesiano.

Ci hanno provato, gli specialisti, ma non ci sono riusciti. Il bambino era già morto annegato qualche minuto prima: con lui c’era una donna di 54 anni, una delle educatrici del centro estivo in cui si è consumata la tragedia, che non ha esitato a calarsi nel buco con una corda nel tentativo coraggioso di salvare il ragazzino.

Secondo le prime ricostruzioni, il minore è salito sul coperchio del pozzo, che però ha ceduto facendolo precipitare in acqua. Aveva 10 anni e stava partecipando, insieme al fratello disabile, a un “Cre” organizzato dalla Fondazione Palazzolo Acreide Doniamo Sorrisi, affiliata all’Anffas.

«In attesa che si faccia piena chiarezza su questa terribile disgrazia - ha commentato il presidente nazionale dell’ente Roberto Speziale - Anffas tutta si stringe alla famiglia di questo bambino ed al fratellino con disabilità». I bambini disabili erano coinvolti da giorni in escursioni e attività di integrazione con normodotati e volontari, come la coltivazione degli orti e i laboratori di cucina. Ore spensierate, da trascorrere divertendosi nella calura estiva. Ieri era prevista una giornata in fattoria, che è finita in modo crudele.

La vittima si sarebbe allontanata da alcune altalene per poi cadere nella voragine di 15 metri, che per metà era piena di acqua. La sua soccorritrice è scesa nel cunicolo, ma è scivolata ed è finita a sua volta sul fondo. È stata recuperata sotto choc dai sub, insieme al corpicino vicino a lei. Un dramma che ha riportato inevitabilmente alla memoria quello di Alfredino Rampi, il bimbo di 6 anni morto nel 1981 in un pozzo artesiano di Vermicino, vicino a Roma, dopo 60 ore di disperati tentativi di salvarlo.

La procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo, al momento a carico di ignoti. Da accertare le responsabilità del proprietario del terreno (c’è da capire se il pozzo era segnalato e messo in sicurezza) ed eventuali mancanze da parte degli accompagnatori, comprensibilmente provati dall’accaduto.

Altra tragedia a Avellino

A Montemarano, in provincia di Avellino, si è verificata un’altra disgrazia: un bambino di sette anni, Domenico Galluccio, ha perso la vita mentre giocava nel cortile della sua abitazione. La morte, avvenuta nella serata di mercoledì, intorno alle 20, è stata causata dalla caduta di un pesante tavolo di ferro, con il quale il bambino stava giocando. Secondo quanto rilevato dai carabinieri il mobile era appoggiato al muro, in piedi, per motivi ancora da verificare: all’improvviso è caduto e ha colpito alla testa Domenico, provocandogli un trauma letale.

Il bambino, figlio unico di una coppia che vive nella contrada rurale di Macchia del Monte, stava per andare con i genitori alla festa patronale in corso in una vicina frazione. Il sindaco Beniamino Palmieri ha subito annullato il concerto di Povia e i festeggiamenti previsti per i patroni San Giovanni e Paolo. Sconvolti anche gli insegnanti e gli amichetti della seconda elementare che Domenico frequentava nel plesso distaccato a Montemarano dell’Istituto comprensivo “A. Di Meo”, che ha la sede principale a Volturara. Nel piccolo comune, dove vivono circa 2.500 abitanti, è stato indetto il lutto cittadino: i funerali del bambino saranno celebrati questa mattina. «Una tragedia che ci lascia senza parole - ha commentato il sindaco - e ci getta in uno stato di profondo dolore. Abbiamo il dovere di piangere questo bambino venuto a mancare così presto e di stringerci intorno alla sua famiglia».

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