Un dispositivo per il rilevamento della velocità - fotogramma
Autovelox, altro giro, altra corsa. E da oggi. Le novità sono parecchie.
Prima, dovranno essere installati su tratti di strada individuati con un provvedimento del Prefetto. Seconda, la loro presenza dovrà essere segnalata almeno un chilometro prima fuori dei centri abitati, duecento metri sulle strade urbane di scorrimento e settantacinque metri sulle prima altre strade. Terza, dovrà essere rispettata una distanza minima fra autovelox (a seconda che la strada sia urbana o extraurbana), per dare un taglio al loro uso indiscriminato). Quarta, non possono essere posizionati sulle strade dove il limite di velocità è sotto i cinquanta all’ora nelle strade urbane e sotto i 20 km orari sul limite previsto in quelle extraurbane (se una strada lo ha 110 km/m, il dispositivo può essere installato solo se in quel punto il limite è fissato ad almeno 90 chilometri orari e non inferiore).
Quinta e ultima novità, l’utilizzo di autovelox a bordo di un veicolo in movimento è possibile solo con la contestazione immediata, altrimenti dovranno essere scelte postazioni fisse o mobili, debitamente visibili). Come si accennava, queste nuove regole sono già in vigore (il decreto oggi è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale), fermo restando un periodo transitorio di un anno per consentire ai sindaci di adeguare i dispositivi già presenti.
Resta invece da sciogliere il nodo dell'omologazione, dopo che la Cassazione ha stabilito che le multe emesse tramite dispositivi approvati e non omologati, sono nulle. Così il Mit starebbe lavorando ad una norma ad hoc che potrebbe essere inserita nel ddl sul nuovo Codice della strada all'esame del Senato. E intanto anche Trieste ha appena deciso di sospendere i controlli con gli autovelox, dopo quanto fatto Muggia, altro comune del Friuli Venezia Giulia.