martedì 29 ottobre 2024
La centrale di dossieraggio del duo Galli (ex polizia) e Pazzali (presidente Fiera Milano sospeso) aveva contatti con servizi segreti e informazioni su informazioni di sicurezza nazionale
Gli 007 israeliani, l'Eni, le Procure: i dati negli archivi delle spie

Ansa

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Indagando sulle attività dell’Equalize, la società fabbrica report del presidente di Fiera Milano Enrico Pazzali (che si è sospeso a seguito dell’inchiesta che lo vede indagato) e dell’ex poliziotto Carmine Gallo, per i carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese, «è evidente il pericolo che corre la sicurezza nazionale per il potere eversivo delle attività criminali del gruppo denominato via Pattari 6 (indirizzo milanese in cui gli stessi hanno i loro uffici e la sede dei loro affari) e per il coinvolgimento di soggetti legati ad asset economici strategici per la Nazione». È uno dei passaggi dell’informativa di quasi 3.900 pagine tra gli atti dell’inchiesta della procura di Milano.

Nel febbraio 2023 Vincenzo De Marzio, ex carabiniere indagato nell’inchiesta sui dossieraggi illegali, avrebbe avuto negli uffici dell’Equalize un incontro, assieme a Nunzio Calamucci, l’hacker che ha architettato il sistema Beyond per violare le banche dati interforze (Ced) aggregandone i dati per i report (i dossier) da rivendere ai clienti con «due uomini non identificati che rappresenterebbero un’articolazione dell’intelligence dello Stato di Israele». Israeliani che notoriamente sono i numeri uno al mondo nella tecnologia informatica applicata all’intelligence. «In gioco c’è una commessa da un milione di euro», dice lo stesso Calamucci intercettato, rivelando di aver anche già siglato un affare precedente con il gruppo da 40mila euro. Calamucci nell’incontro coi due israeliani dei servizi avrebbe messo «a disposizione i dati esfiltrabili dalle Banche Dati Strategiche Nazionali» e si sarebbe reso «disponibile alle attività d’intelligence richieste, previo pagamento». «Gli israeliani propongono al gruppo - si legge - una partnership anche per trasferire a quest’ultimo le informazioni eventualmente di interesse per il cliente Eni spa». «Hanno tutti i documenti originali del Qatar Gate», dice Calamucci. Israeliani che avrebbero fornito ai titolari della società di dossieraggio informazioni su un traffico illegale di gas proveniente dall’Iran. In una conversazione del dicembre 2022 tra le tante captate sul tema “Russia” e attacchi hacker in Italia, il gruppo discute anche sull’ipotesi di un incarico dal Vaticano. «La aiutiamo la Chiesa contro la Russia o no?», domanda Calamucci. «Se ci paga...è stato sempre gratis!», risponde Gallo. «...tu mi hai visto fare qualcosa gratis?», replica Calamucci.

Insomma più che una società di analisi del rischio e della reputazione l’Equalize di Gallo e Pazzali sembra una via di mezzo tra un’organizzazione internazionale e una spectre con tentacoli e ramificazioni ovunque e a qualsiasi livello: dalle questioni di infedeltà coniugale, al gossip (tra i tentativi di spionaggio anche quello a Marcel Jacobs), all’imprenditoria (indagati i figli del fondatore di Bburago Paolo e Marco Besana, per i report riservati usati in una contesa per l’eredità), alla politica (Attilio Fontana avrebbe commissionato degli accertamenti su Paolo Scaroni, dossierato anche da Pazzali perché considerato in vantaggio nella corsa per la presidenza di Milano-Cortina), alla geopolitica, passando per la sicurezza nazionale (atti riservati dell’Eni sono stati trovati nella sede della società di spionaggio).

A proposito di quest’ultimo aspetto, che è quello che preoccupa maggiormente gli inquirenti, c’è un intercettazione in cui gli stessi indagati si mostrano ben consapevoli di ciò. Dice Calamucci: «Avete presente cosa c’è in Regione Lombardia? ...Nella sede della Regione Lombardia?...C’è la sede dell’Aisi!», ovvero l’agenzia informazioni e sicurezza delegata della Repubblica italiana. In un’altra conversazione del gennaio del 2023 alcuni presunti appartenenti alla banda dei dossieraggi discutono dell’implementazione di un «archivio interno del gruppo contenente anche le informazioni di polizia, con i dati di tutti i Prefetti ed i Magistrati», in particolare della Procura di Milano.

Le dimensioni stesse di questo archivio sono sterminate: «Abbiamo parti dell’archivio di Andreotti, non so se hai presente l’archivio? Una cantina grande quanto il Duomo di Milano» si vanta ancora Calamucci in seguito alla condivisione dei documenti con Vincenzo De Marzio, l’ex carabiniere del Ros indagato. Lo scopo della condivisione, annotano i carabinieri di Varese, sono «il profitto e l’asservimento delle strutture informative pubbliche agli interessi privati». Infatti «come emerge dalle intercettazioni (così anche com’è il caso di altri ex appartenenti alle forze dell’ordine che si sono reinventati nel settore della security dopo il congedo) molti esfiltrano dati riacquisendone una copia da trattenere per i propri scopi». In una proliferazione di dossier potenzialmente infinita.

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