"Credo che sia giunto il momento di cogliere la sfida del nuovo che avanza nella politica italiana per fare un esame di coscienza e, soprattutto, per rinnovare la nostra pedagogia politica e aiutare coloro che sentono che la loro fede, senza l’impegno pubblico, non è piena". Ne è convinto il cardinale Bassetti, che intervenendo all’Assemblea della Cei, di cui è presidente, ha affermato che “la fede non può essere fumo, ma fuoco nel cuore delle nostre comunità".
“Dove sono le nostre intelligenze, dove sono le nostre passioni? Perché il dibattito tra noi è così stentato? Di che cosa abbiamo timore?”, le domande provocatorie a proposito della testimonianza cristiana in politica. “Gli spazi che la dottrina e il magistero papale ci hanno aperti sono enormi – come ribadiva ieri sera papa Francesco – ma sono spazi vuoti se non li abitiamo”, il monito: “E spazi dottrinali vuoti o pieni di pia retorica non sono sufficienti a contenere le tragedie di questa umanità in mezzo alla quale la misericordia del Signore ci ha posto”.
A proposito dei cattolici impegnati in politica, il presidente della Cei si è chiesto: “Sono molti, sono pochi? Ancora una volta, non è questione di numero, ma di luce, lievito e sale: ogni società vive e progredisce se minoranze attive ne animano la vita spirituale e si mettono al servizio di chi nemmeno spera più”. “In questo momento cruciale della nostra storia, esprimiamo con convinzione la nostra stima al Presidente della Repubblica per la guida saggia e paziente con cui sta facendo di tutto per dare un governo all’Italia”, il tributo a Mattarella.
“Ricordiamo a tutti come non basti nemmeno avere un governo per poter guidare il Paese”. Continua il cardinale Bassetti: “Occorre – questo Paese – conoscerlo davvero, conoscerne e rispettarne la storia e l’identità”, il monito a tutte le forze politiche, nella seconda giornata dell’Assemblea della Cei: “Bisogna conoscere il mondo di cui siamo parte e nel quale la nostra Repubblica – cofondatrice dell’Europa unita – è desiderosa di ritornare a svolgere la sua responsabilità di Paese libero, democratico e solidale”.
“Anche la nostra Chiesa è attraversata da un respiro europeo e chi frequenta i nostri confratelli sa quanto le Chiese del Continente siano alla ricerca di idee e di entusiasmi per educare e favorire la crescita di un’etica pubblica”, ha sottolineato il presidente dell Cei, ricordando che “questi principi fanno parte integrante della nostra cultura”.
“A questi principi intendiamo dare un contributo reale, convinti che – come dicevo a inizio d’anno – questo sia un tempo in cui occorre ricostruire la speranza, ricucire il Paese, pacificare la società”, ha ribadito Bassetti, esortando a prendere “le distanze dal disincanto, dalla prepotenza e dalla sciatteria morale che ci circondano”. “Prendiamo le distanze dalla nostra stessa ignavia”, l’altro invito: “Facciamolo in nome del Vangelo e sempre con il sorriso e a voce bassa. Ci troveremo a condividere la strada con tante persone buone, sincere e oneste”.