venerdì 31 maggio 2024
La donna è stata trasferita a Islamabad per le procedure formali di estradizione. A dicembre scorso Nazia Shaheen era stata condannata all'ergastolo insieme al marito per l'omicidio della ragazza
La fiaccolata in memoria di Saman a Novellara lo scorso marzo

La fiaccolata in memoria di Saman a Novellara lo scorso marzo - ANSA

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È stata arrestata in Pakistan la madre di Saman Abbas, la 18enne uccisa tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, ritrovata in una fossa un anno e mezzo dopo e dal 26 marzo sepolta nel cimitero di Novellara. Dopo l'arresto in un villaggio ai confini con il Kashmir, la donna è stata trasferita a Islamabad per le procedure formali di estradizione. A dicembre scorso Nazia Shaheen era stata condannata all'ergastolo insieme al marito Shabbar Abbas per l'omicidio della ragazza. Era stato condannato invece a 14 anni di reclusione lo zio. La madre di Saman era latitante dal primo maggio 2021 insieme al marito. I due erano fuggiti, partendo con un biglietto di sola andata, il primo maggio, da Milano Malpensa per Lahore, come testimoniato dalle liste d'imbarco e dalle telecamere al gate dell'aeroporto. La richiesta di estradizione per entrambi, madre e padre di Saman, era stata firmata dall'allora ministra della Giustizia Marta Cartabia il 23 settembre 2021.

Shabbar fu arrestato il 15 novembre 2022 nella regione del Punjab su mandato di cattura internazionale. Dal momento dell'arresto al suo arrivo in Italia trascorsero quasi dieci mesi. Per lui la procedura di estradizione fu particolarmente lunga per la mancanza di accordi bilaterali in materia fra Italia e Pakistan. Il via libera da parte della magistratura, dopo molti rinvii, arrivò il 4 luglio 2023, ma mancava l'ok del governo pachistano. Il semaforo verde si accese a fine agosto, con la concessione dell'estradizione del ministro dell'Interno pachistano. Un esito storico perché non era mai successo che una estradizione attiva fosse concessa dal Pakistan. Shabbar atterrò in Italia su un volo dell'Aeronautica militare nella notte tra il 31 agosto e il primo settembre 2023.

La condanna all'ergastolo, in primo grado, è arrivata a dicembre scorso davanti alla Corte di assise del Tribunale di Reggio Emilia. I genitori della 18enne uccisa a Novellara sono stati riconosciuti colpevoli dell'omicidio, come lo zio. Per i primi è stata riconosciuta la sola aggravante del rapporto di discendenza, mentre è caduta per tutti gli imputati quella della premeditazione. Assolti invece i cugini.

La sentenza ha in parte riscritto la verità dell’omicidio. Secondo i giudici l'omicidio di Saman Abbas non fu pianificato nel tempo e non fu neppure una punizione per essersi opposta a un matrimonio combinato, compiendosi nel casolare di Novellara, in poche ore di una serata frenetica e drammatica, iniziata con la scoperta che lei voleva andarsene di casa col fidanzato, proseguita con una serie di telefonate tra il padre e lo zio e conclusa con lo strozzamento o strangolamento della ragazza. Non si esclude che sia stata la madre a compiere materialmente il delitto, durante il minuto in cui è sparita dal fuoco delle telecamere. Ma Nazia Shaheen, il marito Shabbar Abbas e suo fratello Danish Hasnain, in carcere, per i giudici sono tutti e tre "pienamente parimenti coinvolti" nell'assassinio e "compartecipi della sua realizzazione".

"La notizia è importantissima, molto attesa, con questo arresto si aggiunge un tassello importantissimo" commenta la sindaca di Novellara Elena Carletti. "È già condannata, ma ritengo che il suo arrivo in Italia e sue eventuali dichiarazioni forse contribuiranno a fare ulteriore chiarezza su questa tragedia - dice - La sentenza è stata chiara, ha dato una condanna esemplare a entrambi i genitori. Ma dall'osservatorio nostro c'è la sensazione che ci possano essere ancora cose da dire su questo caso, anche sul fatto che possa essere coinvolta una rete più ampia".
"Ricordo le parole del procuratore durante il processo che aveva paragonato il caso Saman a quello di famiglie mafiose e 'ndranghetiste. La sentenza invece ha individuato parte di responsabilità, gravissime, ma credo che con questo fermo si possa fare un passo in più e che possano emergere anche altri elementi. Questo significa che il caso non è ancora chiuso. Ci sono ancora cose da dire" aggiunge Carletti.


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