Si conclude con la una condanna pesante il primo grado di giudizio per l'aggressione con l'acido all'avvocato pesarese Lucia Annibali. Il gup di Pesaro, Maurizio Di Palma,
ha condannato Luca Varani al massimo della pena prevista con il rito
abbreviato. L'uomo, ex fidanzato di Lucia Annibali, è accusato
di tentato omicidio, stalking e lesioni gravissime. Anche il pm
Monica Garulli aveva sollecitato 20 anni di carcere per
l'imputato.
Condanna a 14 anni per i coimputati Rubin Talaban e
Altistin Precetaj: il primo è ritenuto dall'accusa colui che
materialmente lanciò l'acido sul volto della donna, mentre
Precetaj avrebbe organizzato l'agguato, su mandato di Varani, e
fatto da palo al momento dell'aggressione. I fatti risalgono al
16 aprile 2013: Lucia Annibali, avvocato di Urbino, venne
assalita proprio davanti alla porta di ingresso del suo
appartamento a Pesaro. Nella conferenza stampa organizzata subito dopo la sentenza Lucia Annibali ha dichiarato, a viso alto, di non provare rancore: «Penso alla mia vita», e si «può tornare alla vita anche se non si è perfetti», ha detto dopo aver commentato che «non si sarebbe dovuti arrivare a tanto» (riferendosi al suo volto ormai sfregiato per una malvagia ripicca). "Paradossalmente è stata una liberazione, da lì ho ripreso le redini della mia vita". CosìLucia Annibali, la donna sfregiata con l'acido, ha ripercorso con i cronisti la sua drammatica storia, dopo la sentenza .Giorgio Napolitano ha consegnato lo scorso 8 marzo l'onorificenza dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana a Lucia Annibali per "il coraggio, la determinazione, la dignità con cui ha reagito alle gravi conseguenze fisiche dell’ignobile aggressione subita”.