lunedì 27 maggio 2024
Sulla spiaggia di Marina di San Nicola le carcasse di 95 berte minori, specie protetta. L'Istituto zooprofilattico: colpa del bycatch, la cattura accidentale. In Europa uccide 200mila esemplari l'anno
La costa del litorale romano dove sono state trovate le berte minori

La costa del litorale romano dove sono state trovate le berte minori - foto Andrea Benvenuti

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Erano state trovate nei giorni scorsi lungo il litorale tra Marina di San Nicola e Passoscuro: 95 esemplari di berta minore. Una strage di uccelli - protetti e classificati come vulnerabili - sulla cui causa non c'era chiarezza. Alghe tossiche? Sostanze inquinanti? A far chiarire sul giallo ambientalista è arrivato il responso dell’Istituto zooprofilattico sperimentale del Lazio e della Toscana, cui ha la Lipu (Lega italiana protezione uccelli) aveva consegnato alcuni degli esemplari ritrovati morti il 12 maggio scorso.

Ad uccidere le berte minori sul litorale laziale, dunque, è stato senza dubbio il bycatch, ossia la cattura accidentale da parte dei pescherecci. Molti ucceli marini, non solo le berte, finiscono impigliati nelle reti e muoiono per annegamento. Gli ucceli morti si trovavano lungo la battigia in un tratto di circa 2 chilometri, parzialmente all’interno della Riserva naturale statale del litorale romano, tutti appartenenti alla specie berta minore (Puffinus yelkouan). La Lipu stima che la strage abbia coinvolto un numero decisamente più elevato di esemplari, sia perché è stato analizzato solo un tratto di costa, sia perché altre carcasse galleggiavano a distanza di alcune decine di metri dalla battigia.

Alcune delle 95 carcasse rinvenute tra Marina di San Nicola e Passoscuro

Alcune delle 95 carcasse rinvenute tra Marina di San Nicola e Passoscuro - foto Andrea Benvenuti

La risposta fornita dall’Istituto Zooprofilattico non lascia dubbi: «Esemplari con segni fortemente suggestivi di morte legata ad imbrigliamento con reti e morte acuta molto probabilmente avvenuta in mare». L'Istituto esclude quindi che gli animali analizzati sia deceduti per l'ingerimento di sostanze nocive, ipotesi circolata sui media locali nei giorni scorsi. La Lipu ha inviato una segnalazione alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera e Carabinieri forestali affinché possano effettuare tutte le indagini necessarie.

«Un fatto molto grave – dichiara Alessandro Polinori, presidente della Lipu – e l’ennesima dimostrazione di quanto sia necessario e urgente che l’Italia, da quest’anno sotto procedura d’infrazione per non aver attuato le misure previste dalle direttive Habitat e Uccelli volte a prevenire il bycatch, dia il via ad indagini approfondite per capire l’entità del grave fenomeno che minaccia seriamente specie marine protette. È urgente, inoltre, individuare le idonee misure di prevenzione volte a ridurre fortemente la morte accidentale di specie marine, coinvolgendo i pescatori e fornendo loro finanziamenti adeguati».

Gli uccelli marini restano impigliati nelle reti da pesca e affogano

Gli uccelli marini restano impigliati nelle reti da pesca e affogano - foto Andrea Benvenuti

La berta minore è un uccello pelagico, capace di vivere in mare senza tornare sulla terra ferma. Spesso confusi con gabbiani immaturi, per via del piumaggio scuro, sono più simili a piccoli albatros. Classificata come “vulnerabile” dalla Lista Rossa dell’Iucn (l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura istituita nel 1964) la berta minore è specie di interesse comunitario, in quanto compresa nell’elenco dell’allegato 1 della Direttiva Uccelli. Il danno è particolarmente grave perché in questo periodo le berte minori sono impegnate nell’allevamento dei pulcini ed effettuano viaggi di alimentazione che le portano anche vicino alle coste laziali, dove nidificano. La morte degli adulti ha provocato di conseguenza anche quella dei nidiacei in attesa del cibo.

Già minacciati dall' inquinamento, dal sovrasfruttamento di stock ittici e dalla distruzione degli habitat costieri dove nidificano, gli uccelli marini vengono ulteriormente messi in pericolo dalle catture accidentali nelle reti da pesca. Si stima che più di 200 mila esemplari muoiano ogni anno in Europa a causa del bycatch.

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