La rabbia di Massimiliano Allegri mercoledì scorso - Ansa
La scaramanzia ovviamente non ha senso però Massimiliano Allegri, ne siamo certi, un po’ ci crede. O comunque eliminerebbe volentieri il numero 17 appiccicato al mese di maggio. Oggi, oltretutto un venerdì, esattamente come cinque anni fa, si conclude l’avventura bianconera del tecnico livornese. Nel 2019 fu una scelta tecnica, dettata dalla volontà di dare una svolta al gioco della squadra, stavolta si tratta di una punizione, le ragioni sono disciplinari. Troppo violenta la manifestazione di rabbia verso la dirigenza societaria, troppo scomposto l’atto di accusa nei confronti della classe arbitrale sul fischio di chiusura della finale di Coppa Italia vinta contro l’Atalanta. Atteggiamenti condannati nella dura nota con cui la società comunica l’allentamento del suo ormai ex tecnico. «La Juventus – recita il comunicato ufficiale del club- comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della prima squadra maschile. L’esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta. Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri».
Complessivamente alla Juventus Allegri ha portato dodici trofei: 5 scudetti, 2 Supercoppe e 5 Coppa Italia, cui vanno aggiunte 2 medaglie d’argento effetto di altrettanti finali di Champions league perse. Negli occhi di tutti però resteranno i momenti dell’inarrestabile rabbia di mercoledì, la giacca volata via (peraltro una specialità della ditta), la cravatta slacciata, l’espulsione, il litigio con il direttore di Tuttosport, la cacciata del direttore sportivo dai festeggiamenti. Attimi scomposti che adesso dividono la tifoseria bianconera tra chi giudica inaccettabile il comportamento dell’allenatore e quanti invece lo considerano una prova di vera juventinità. Sui social c’è chi lo ringrazia: «Grazie Max. tre anni complicati dove è successo di tutto. Ma ci hai sempre messo la faccia per noi, per la Juve». E ancora: «In bocca al lupo Max, gobbo vero», «Max juventino vero». Tanti invece appoggiano la decisione della società: «Esonero giusto», «Finalmente una notizia positiva. Forza Juve fino alla fine». Caldo il saluto di una bianconera doc come Evelina Christillin: «Sono grata a Massimiliano Allegri per tutto quello che ha fatto con e per la Juventus, sia dal punto di vista sportivo, sia per aver affrontato, con responsabilità e fermezza, un anno difficile come quello passato, in cui squadra e società si sono trovate ad affrontare un'autentica burrasca». Su posizioni diametralmente opposte il presidente dell’Aia (Associazione italiana arbitri) Carlo Pacifici: «Noi tutti che viviamo questo mondo del calcio dobbiamo assumerci la responsabilità di essere d'esempio, in quello che diciamo e nei nostri comportamenti». Nell’immediato a sostituire Allegri in panchina per le ultime partite di campionato sarà Paolo Montero, attualmente tecnico dell'Under 19 bianconera. L'ex difensore uruguaiano famoso per la verve agonistica è in questo momento impegnato con i suoi giovani allievi a Frosinone, dove la squadra giocherà domani. Successivamente farà rientro a Torino.
Montero svolgerà però solo un ruolo da traghettatore. Il prescelto a guidare la Juventus l’anno prossimo dovrebbe essere l’attuale tecnico del Bologna, l’italo-brasiliano Thiago Motta. Per lui sarebbe pronto un contratto biennale.