giovedì 6 giugno 2024
È la cenerentola della società italiana, ma non del bilancio europeo
L'agricoltura è nei programmi europei

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L’agricoltura è la cenerentola della società italiana, ma non del bilancio europeo. Il bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Ue prevede stanziamenti di 1.824,3 miliardi di euro, il 20% dei quali destinati alle campagne: quasi 390 miliardi. La sola Pac ne vale 54. Rappresenta i sussidi erogati alle aziende agricole in attività. Rispetto al passato, queste erogazioni non avvengono in base alla produzione ma perché si continuino a presidiare i territori collaborando alla manutenzione della rete idraulica, alla tutela della biodiversità e ad altre politiche ecologiche. Il peso finanziario del settore primario, che si è assottigliato nel tempo ma resta di una certa importanza, spiega perché l’agricoltura occupi tanto spazio nei programmi elettorali dei partiti di massa, che però si dividono sulla finalità dei finanziamenti: alcuni vorrebbero incentivare la produzione (sovranità alimentare), altri la custodia dell’ecosistema (multifunzionalità), taluni sono per le colture intensive, altri per il biologico e la biodiversità.

FRATELLI D’ITALIA

Il punto programmatico dedicato all’agricoltura è secondo solo a quello dedicato al lavoro, segno che la Meloni si aspetta molto dalle campagne. La richiesta è più sussidi, abolire la condizionalità ambientale e favorire l’incremento della produzione rurale. A livello trasversale si propone la reintroduzione dei dazi, ma soprattutto il superamento del Green Deal. Un capitolo del programma è riservato alla promozione del mare e della pesca.

LEGA

Il Carroccio dedica due capitoli su dieci del proprio programma elettorale all’agricoltura. La linea antiecologista emerge chiaramente dalla richiesta di superare il Green Deal. Nel capitolo agricolo, dà voce alla richiesta di aumentare i sussidi diretti, mantenendoli svincolati dalla produzione e dalle condizionalità che oggi possono decurtarli in base a criteri ambientali. Le richieste sull’etichettatura obbligatoria e contro il cibo sintetico completano la proposta.

PARTITO DEMOCRATICO

Chiede di favorire il sostegno complementare al reddito agricolo e il fondo mutualistico per la sua stabilizzazione in un periodo di crisi climatiche; vuol incentivare il ricambio generazionale, attraverso piani pensionistici o pagamenti forfettari per chi è vicino al pensionamento; sostiene il giusto prezzo dei prodotti agricoli. A favore degli ecoschemi e della strategia Farm to Fork (taglio dei prodotti chimici).

FORZA ITALIA

Il programma agricolo del partito di Tajani punta sull’incremento del reddito agricolo e sul contrasto alle importazioni. E’ attento all’aumento dei costi di produzione delle aziende rurali e vuole investire in invasi per fronteggiare la siccità. Ha misure specifiche per il Mezzogiorno, tra cui quelle volte alla ricomposizione fondiaria e all’aumento delle dimensioni aziendali.

AZIONE

L’agricoltura non appare nei dieci punti che sintetizzano la proposta, ma nel programma esistono delle proposte specifiche per un cambiamento della politica agricola: dal riconcepire il meccanismo di formazione dei prezzi delle materie prime, al ridiscutere gli obiettivi intermedi della strategia Farm to Fork, dall’incrementare la quota di fondi Pac per i giovani agricoltori, al lavorare sulle etichette per contrastare l’obesità.

STATI UNITI D’EUROPA

Molto attenta ad altri temi e debitrice della linea Draghi, questa lista non ha un capitolo programmatico specifico per l’agricoltura: « Attorno al cibo, all’agricoltura, alla pesca - recita l’unico passaggio che focalizza questi temi - si giocano le principali sfide del nostro tempo. L’Europa ha bisogno di produrre di più, e in modo più efficiente, coniugando la sensibilità ambientale con quella economica e sociale».

ALLEANZA VERDI SINISTRA

Difende il Green Deal, la biodiversità, la gestione sostenibile delle risorse idriche e l’agricoltura biologica. Vuole ripensare la Politica Agricola Comune (PAC) sulla base delle strategie Farm to Fork e Biodiversity, rafforzando le condizioni ecologiche, sociali e di benessere degli animali che i Paesi membri devono implementare nei piani strategici nazionali; inoltre, propone di ridistribuire i fondi in modo più efficace verso i piccoli produttori.

MOVIMENTO 5 STELLE

Oltre a mobilitarsi su fronti come l'etichettatura d'origine, la concorrenza sleale e la sostenibilità, il programma agricolo del movimento propone una revisione delle procedure amministrative della Pac, che sottraggono risorse agli agricoltori. La semplificazione delle procedure di accesso è dunque il primo punto, seguito da una differenziazione del cofinanziamento e da nuove norme sulla erogazione dei fondi. Non mancano incentivi per l'innovazione e il ricambio generazionale.

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