Vincenzo Agostino aveva 87 anni - Ansa
«Noi cerchiamo verità, non vendetta. La verità su chi mi ha tolto il bene di un figlio, di una nuora, di un bambino che non ho mai conosciuto». Così ci ripeteva Vincenzo Agostino, morto domenica a 87 anni. «Protagonista di un costante e coraggioso impegno contro i crimini della mafia e per la ricerca della verità» lo ha definito il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella in un messaggio di cordoglio. Lo era da 35 anni, da quel 5 agosto 1989 quando a Villagrazia di Carini “cosa nostra” gli uccise il figlio Nino, poliziotto di 28 anni e la moglie Ida, 19 anni, incinta di 5 mesi. Da allora Agostino aveva giurato che non si sarebbe tagliato né barba né capelli, «fin quando non avrò verità. Mio figlio aveva giurato fedeltà allo Stato, che invece alcune mele marce hanno tradito». È morto con ancora quella candida chioma di capelli e barba che lo aveva fatto conoscere ovunque, vero simbolo dell’impegno nella ricerca della giustizia e della verità, che purtroppo manca per l’80% dei familiari delle vittime innocenti delle mafie. Portava la sua voce e la sua testimonianza in giro per l’Italia, soprattutto nelle scuole, sempre assieme alla moglie Augusta, mano nella mano, fino al 2019 quando la compagna di 60 anni di vita aveva raggiunto il figlio Nino. Vincenzo il giorno del funerale aveva quasi urlato «La giustizia trionferà, sono sicuro trionferà». Ci credeva davvero. Così era in prima fila ogni 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, promossa da Libera, accanto agli altri familiari e a don Luigi Ciotti, che domani celebrerà il funerale nella Cattedrale di Palermo. Non è riuscito a tagliare barba e capelli ma ci sperava molto. Lo scorso 6 ottobre, dopo che la corte d’appello aveva confermò l’ergastolo per il boss di Resuttana Nino Madonia, disse: «Sono soddisfatto perché hanno condannato il macellaio di mio figlio e di mia nuora. Soddisfatto anche per mia moglie, desideravo tanto che ci fosse anche lei accanto a me. Ora toglierò la scritta sulla sua lapide, “una mamma morta in attesa di verità e giustizia”».
Vincenzo Agostino con la moglie Augusta morta nel 2019 - undefined