Aveva appena 7 mesi Davide R. e il suo funerale è stato celebrato oggi. Stroncato da un tumore scoperto ad appena 40 giorni di vita. Davide la sua brevissima vita l'ha consumata nelle corsie degli ospedali e perfino il suo Battesimo è stato celebrato tra i medici e gli infermieri che fino all'ultimo hanno cercato di salvarlo.
«Vittima innocente di un ambiente inquinato», ha scandito il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di Donna, celebrando oggi i funerali del piccolo, nato e non cresciuto ad Acerra, nel Napoletano, nella famigerata Terra dei fuochi.
«Non esistono parole per consolare i giovani genitori - ha continuato il presule -. In questo momento sarebbe forse più utile il silenzio. Noi abbiamo la parola di Dio, ma dobbiamo anche essere lucidi, e non possiamo mascherare il dramma di un fiore reciso appena nato, dietro una facile consolazione. Non possiamo rassegnarci allo strazio che ha dovuto subire questo corpicino e al dramma che ha colpito questa famiglia".
La chiesa gremita, i palloncini bianchi fatti volare al cielo, Davide non ha potuto neanche festeggiare il primo anno di vita, stroncato dal male incurabile che ad Acerra ha mietuto anche altre vittime giovanissime. "Non possiamo dire che questa è la volontà di Dio - ha concluso Di Donna -. Dio non c'entra con gli effetti perversi dell'inquinamento ambientale e del conseguente male che colpisce i piccoli della nostra terra. Perciò non possiamo rassegnarci che questo sia il prezzo da pagare allo sviluppo perverso, dobbiamo continuare la battaglia, che sarà lunga, perché stiamo pagando il conto ad assassini che per amore del denaro hanno inquinato le nostre terre e la nostra aria. Davide, stasera, è il figlio di un popolo intero e nel suo come continuiamo il cammino per essere sentinelle di questo territorio".
Al piccolo Davide ha dedicato un post su Facebook anche don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano e una delle anima della battaglia contro l'inquinamento ambientale.