Marco Marsilio confermato governatore dell'Abruzzo - Ansa
Non c’è il colpo del ko. Non c’è un nuovo, clamoroso exploit del centrosinistra, al contrario: in Abruzzo vince il centrodestra. I numeri raccontano una vittoria netta e Marco Marsilio, il governatore uscente figlio della destra romana e da sempre amico di Giorgia Meloni, raggiunge il 53.5 per cento. Luciano D'Amico, il professore universitario che ha provato a dare la spallata alla premier con una coalizione d'opposizione al completo, si ferma al 46.5 per cento. Insomma, per usare le parole del vincitore, «l'esito del voto ha smentito la narrazione mediatica sul vento sardo, la rimonta, i sondaggi finti diffusi a spregio della legge. I cittadini hanno capito la proposta schizofrenica e contraddittoria dei nostri avversari».
Lo parole di Meloni e degli altri leader della coalizione
«Le mie congratulazioni a Marco Marsilio, primo presidente della Regione Abruzzo ad essere riconfermato dai cittadini per un secondo mandato - scandisce la premier Giorgia Meloni in tarda mattinata -. Il mio ringraziamento a tutto il centrodestra che è stato premiato per il buon governo di questi anni, perché non importa quanto un campo sia largo, quello che conta è che quel campo sia coeso, quanto abbia un'idea chiara da raccontare e da costruire per i cittadini. E noi faremo tutto quel che possiamo per non deludere le aspettative dell'Abruzzo che ripone grande fiducia in noi: grazie Abruzzo. Il lavoro continua». «È un grande successo costruito da noi di Fi con un gran lavoro organizzativo anche a livello nazionale, un lavoro capillare. Guardiamo ora all'obiettivo di superare il 10 per cento alle elezioni europee - rivendica incontrando i giornalisti il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, forte di un 2% in più rispetto le politiche che conferma la crescita del partito -. Abbiamo dedicato questa vittoria a Silvio Berlusconi. Ora testa alla Basilicata e al Piemonte", il suo invito».
«Bella vittoria del centrodestra, con un buon risultato per la Lega che supera i 5Stelle e sinistra malamente sconfitta - scrive invece Matteo Salvini, leader della Lega e vicepremier, sui suoi profili social - a dispetto dei profeti di sventura, grazie Abruzzo, avanti col nostro buongoverno per altri cinque anni!». Soddisfazione per il risultato anche da Noi Moderati, da cui viene «un contributo fondamentale alla proposta per il buongoverno», come sottolinea Maurizio Lupi.
I dati sulle liste
I dati sulle liste confermano Fratelli d’Italia nettamente primo partito sopra il 24 per cento e segnano un nuovo passo falso della Lega di Salvini quasi doppiata da Forza Italia (rispettivamente 7,56% e 13,44%). Nel centrosinistra il Pd è il primo partito (poco sopra il 20%) ma i 5 stelle vanno male (7%) e il terremoto che poteva esserci non c’è.
Meloni non cade. Anzi. Ora pensa all’effetto Abruzzo sulle europee di giugno. È tentata di correre nella regione del Gran Sasso per fare festa e pensa di dare un nuovo colpo al centrosinistra in Basilicata. La premier questa volta ha vinto. Ma la nuova caduta di Salvini rischia di creare problemi. Che succederà nella Lega i prossimi giorni? Basterà la vittoria di Marsilio a evitare un processo a Salvini che in verità è già cominciato? I due governatori forti del Carroccio, Zaia e Fedriga, così come il presidente della Camera Fontana, osservano in silenzio, ma nel partito sale l’idea di un triunvirato al timone. D'altro canto il candidato vittorioso è il governatore uscente. Ed è questo l'unico dato su cui il partito può rivendicare qualcosa, insinuando con Massimiliano Morelli che anche Solinas, in Sardegna, avrebbe forse potuto evitare la sconfitta arrivata con Truzzu: «Il centrodestra conferma la buona salute della coalizione. Rispetto alla Sardegna, non solo confermare un candidato uscente ha indubbiamente premiato, ma il buon governo del territorio viene oggi confermato, in coerenza con le scelte del governo».
Campo largo tradito da affuenza e flop M5S
Il campo largo qui in Abruzzo era riuscito a diventare larghissimo con Renzi e Calenda. Ma non è bastato. E ora? Elly Schlein resta «testardamente unitaria» perché sia lei che Conte sanno che solo con una coalizione capace di unire tutte le opposizioni si può vincere. Eppure la caduta del Movimento 5 stelle complica tutto. E le divisioni in Basilicata chiamata a votare il 21 e 22 aprile rischiano di dare un nuovo colpo alle speranze di unità. È stata una notte infinita. D’Amico forse tradito dall’affluenza che si ferma al 52 per cento (un punto in meno rispetto alla passata tornata) accetta la sconfitta. «Sono felice, più di così davvero non potevo fare», ripete agli amici con cui ha atteso i risultati cucinando. «Si, sono felice perché questo voto almeno ha restituito centralità all’Abruzzo».