La proposta. Milano. Oratori con Avvenire, ascoltiamo i ragazzi
Il mandato agli animatori dell'oratorio durante la Messa della comunità
Gli adolescenti sono una risorsa fondamentale per gli oratori come animatori, mettendo energia e creatività al servizio dell’impegno educativo con i bambini. Ma quale proposta si può attivare per coinvolgerli ancor più personalmente? E come dar voce alle loro domande? Da qui nasce l’idea della Fondazione oratori milanesi (Fom) e di Avvenire per offrire agli oratori della diocesi ambrosiana che lo chiedono un percorso formativo per adolescenti sulla comunicazione in preparazione degli oratori estivi , con una pagina quindicinale sull’edizione Lombardia che racconterà i ragazzi e i loro oratori. Per chiedere informazioni sul progetto o aderire: oratori@avvenire.it
«Educatori, animatori non solo d’estate, ma tutto l’anno»: così Carmen Longoni responsabile dell’Oratorio San Lorenzo dell’omonima parrocchia di Trezzano sul Naviglio, in diocesi e provincia di Milano, cerca di coinvolgere “preado e adolescenti” all’interno di questo Centro giovanile inaugurato 10 anni fa. Uno spazio per la catechesi, per le attività che si susseguono durante l’anno all’insegna delle molteplici proposte della Fom (Fondazione oratori milanesi) e del Csi, punto di riferimento del quartiere Zingone. E ora si aggiunge la collaborazione con Avvenire nel Progetto Oratori proprio con la Fom, prima parrocchia della diocesi ad aderire alla proposta di un affiancamento nella formazione degli adolescenti al racconto del loro oratorio sui social e sul quotidiano.
Quella di Trezzano – Comune con oltre 20mila abitanti – è una parrocchia della diocesi di Milano affidata ai Rogazionisti, che hanno raccolto il testimone dai Redentoristi. Il parroco padre paolo Formenton racconta che «in questi spazi trovano casa realtà parrocchiali come la Caritas e il Centro di ascolto, creando con i giovani un’importante sinergia per l’intera comunità». Il quartiere Zingone è abbastanza nuovo, ha conosciuto una forte espansione abitativa negli anni Cinquanta, tanto che nel decennio successivo è stata costruita la nuova chiesa dedicata a San Lorenzo con la creazione della parrocchia. Carmen Longoni, la responsabile della vita oratoriana, ricorda che accanto a nuclei familiari benestanti coesistono aree di vera povertà: «In questa cornice l’oratorio è il centro qualificante per tutti gli abitanti dello Zingone, lo spazio che sa dare risposte, il punto di ritrovo per una grande parte dei bambini, dei ragazzi, del mondo giovanile, aprendosi a famiglie, anziani, stranieri al di la del loro credo religioso».
Uno spazio molto partecipato sino alle scuole medie, che purtroppo, dopo la Cresima perde per strada una fetta di giovani. Anche perché qui c’è una forte cultura dello sport agonistico che vede tanti ragazzi impegnati 3/4 volte la settimana. «L’oratorio – conferma Carmen – per molti giovani è lo spazio solo per giocare sui campi di calcio. Ma abbiamo ancora un buon numero di tredicenni, quindicenni e diciottenni che oltre al gioco sono protagonisti della vita oratoriana negli incontri formativi e collaborano durante l’anno alle iniziative proposte dalla parrocchia: il Grest, la festa dell’oratorio, le domeniche insieme, l’apertura straordinaria di questi spazi ai ragazzi con genitori che lavorano nelle feste di Natale e Pasqua. Educatori e animatori non per caso, o a gettone. Siamo esigenti, chiediamo che vivano i valori educativi tutto l’anno. In oratorio è operativo anche il gruppo degli “aiuto animatori”, ragazzi delle medie, preadolescenti con la loro maglietta che cerchiamo di responsabilizzare con impegni meno gravosi, in accordo con i genitori. Papà, mamme e nonni che a loro volta diventano protagonisti nelle feste, nelle iniziative dei mesi estivi, nella quotidianità di questo prezioso spazio di crescita della città. Spiace che ad allontanare una fetta del mondo giovanile siano i pregiudizi di altri giovani che non conoscono la grande apertura, il respiro ampio degli oratori lombardi».
«L’oratorio è faro per tutte le attività parrocchiali – è il pensiero del parroco –: fra le finalità del fondatore dei Rogazionisti, sant’Annibale Maria Di Francia, c’era coltivare le vocazioni e l’educazione dei giovani. I giovani creano sinergia, sanno attrarre la gente, sono il punto di partenza per tante proposte, che fanno vivere anche la carità. In una città con tanti immigrati abbiamo attivato la scuola di italiano per gli stranieri e gli incontri fra famiglie provenienti da tutto il mondo. In maggio da alcuni anni proponiamo “Civil week” per vivere insieme in oratorio con la cucina delle loro tradizioni». Il parroco ha anche una bella notizia: «Il 19 aprile ci verrà consegnato un edificio sequestrato alla mafia dove, con i giovani, tutta la città sarà impegnata per realizzare mini appartamenti da mettere a disposizione di famiglie che arrivano negli ospedali della zona per assistere i loro cari ammalati.