Vita

Mesero. La festa di Gianna Beretta Molla. Un libro, il diario, la sua preghiera a Maria

sabato 27 aprile 2024

La foto di Gianna Beretta Molla sulla copertina del libro di Elio Guerriero edito da Cantagalli

Il 28 aprile la Chiesa ricorda santa Gianna Beretta Molla (1922-1962), pediatra e madre di Magenta (Milano), che scelse la vita della figlia mettendo da parte la propria guarigione. Canonizzata nel 2004, attorno alla sua figura umana, cristiana e scientifica è cresciuta col tempo una devozione senza frontiere che ha il suo centro a Mesero, dove dal 2006 la chiesa che le è dedicata è anche Santuario diocesano della Famiglia. Nel giorno della sua festa viene ricordata alle 17 con l’adorazione eucaristica e alle 17.30 con la Messa solenne. Il giorno dopo, 29 aprile, Messa presso la tomba di famiglia a Mesero celebrata dal vescovo ausiliare di Milano Luca Raimondi. Sul canale Youtube del santuario la diretta streaming delle celebrazioni che si svolgono nella chiesa. Qui il programma della festa.

Il nuovo libro

Torna in questi giorni «Gianna. Santa Gianna Beretta Molla nel ricordo del marito» (ora edito da Cantagalli, 144 pagine, 15 euro) scritto da Elio Guerriero attingendo alla memoria di Pietro Molla, morto nel 2010 a 98 anni. «Gianna – si legge in una nota dell’editore – è stato un modello di donna di dirompente attualità. Dottoressa in medicina, pediatra e madre di famiglia era entusiasta della vita. Amava la natura, frequentava il teatro e le piaceva vestirsi con cura. Una vita sociale sostenuta però da grande forza interiore, dalla volontà di amare Dio e aiutare il prossimo, sull’esempio ricevuto dai genitori; portò nel matrimonio la sua gioia di vivere e il desiderio spontaneo di avere molti bambini. L’ultima gravidanza, tuttavia, le richiese il sacrificio della vita che ella offrì, in piena consapevolezza, per quell’amore che è più forte della morte. Gianna è santa perché ci ricorda che la vita è bella, che Dio è contento quando siamo in montagna per vedere l’incanto di una valle coperta di neve, quando diamo la mano al fratello, quando giochiamo con i nostri bambini».

Il suo diario
«Le vie del Signore sono tutte belle, purché il fine sia sempre quello: salvare la nostra anima, e riuscire a portare tante altre anime sante in paradiso, per dare gloria a Dio». «Sorridere a Dio, da cui ci viene ogni dono. Sorridere ai genitori, fratelli, sorelle, perché dobbiamo essere fiaccole di gioia, anche quando ci impongono doveri che vanno contro la nostra superbia. Sorridere sempre, perdonando le offese. Sorridere in società, bandendo ogni critica e mormorazione. Sorridere a tutti quelli che il Signore ci manda durante la giornata. Il mondo cerca la gioia ma non la trova, perché lontano da Dio. Noi, che abbiamo compreso che la gioia viene da Gesù, con Gesù nel cuore portiamo la gioia. Egli sarà la forza che ci aiuta».

La sua preghiera a Maria

«O Maria, nelle tue mani materne mi rimetto e mi abbandono interamente, sicura di ottenere quello che ti chiedo.
Di te mi fido, perché sei la mia dolcissima Madre, in te confido perché sei la Madre di Gesù, a te mi affido.
In questa fiducia riposo sicura di essere in tutto esaudita, con questa fiducia nel cuore ti saluto: “Mater mea fiducia mea”.
A te interamente mi consacro, pregandoti di ricordarti che sono cosa e possessione tua: guardami e difendimi, o dolce Madre, e, in ogni istante di mia vita, presentami tu stessa al tuo Figlio Gesù.