L'esperimento è senza dubbio interessante, persino coraggioso: un reality, un talk letterario o quello che è, insomma un format su persone che discutono di libri. Il coraggio è evidente: parlare di editoria cartacea nell'era di internet, dell'on line, dei social network è già andare controcorrente. Se poi tra quei testi ci sono pure una trentina dei classici, il coraggio è da vendere. Sarebbe senz'altro così se il programma fosse proposto da una tv generalista. Diventa un po' più scontato se a proporlo è un'emittente di nicchia di proprietà di una casa editrice come Feltrinelli, che di quella trentina di classici e degli altrettanti bestseller e “imperdibili” ne ha pubblicati buona parte. L'originalità e l'interesse, però, restano. La tv è LaEffe (canale 139 di Sky), il programma è Un libro per due di cui mercoledì alle 21.10 è andata in onda l'anteprima e le puntate d'esordio. Da lunedì andrà in onda una striscia quotidiana alle 20.40. In un ricostruito caffè letterario, seduti su un divano giallo, si incontrano e si confrontano tre coppie di lettori a puntata, ognuno di loro ha una particolarità contrassegnata da una definizione: si va da Lorena la “sofisticata” ad Anna la “combattente”, da Pino lo “stroncatore” a Paolo il “rilassato”, da Valeria la “youtuber” a Bruno il “filosofo”.... Dodici persone di diversa provenienza, età, professione, indole, carattere e gusti. Tutti lettori accaniti che si confrontano su novanta libri. Partenza con due classici e un bestseller: Ritratto di signora di Henry James, Il piacere di Gabriele D'Annunzio e Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia. Per rimanere in tema siamo di fronte a una sorta di gioco delle parti. Ognuno vive una propria relazione con il libro. Tutti sono però convinti che «la passione per la lettura non ha età» e che «sentire le persone che parlano di libri ti fa venire voglia di leggere». Forse è proprio così e l'effetto lo si ottiene grazie all'identificazione più con il personaggio che con il libro. L'impostazione stessa del programma, in questo senso più da reality che da altro, la favorisce con tanto di voce fuori campo a sottolineare le caratteristiche dei “contendenti” e del loro rapporto con il libro in questione. Qualcuno dei dodici avrebbe bisogno di apparire un po' più naturale, ma nell'insieme il gioco letterario delle parti funziona.