Raoul Bova da un paio di settimane a reti unificate. Non proprio così, ma quasi. Il martedì lo abbiamo visto in Don Matteo su Rai1, il mercoledì in Giustizia per tutti su Canale 5, il giovedì ancora in Don Matteo, addirittura ieri sera nell'ultima puntata di questa tredicesima stagione che ha registrato il passaggio di consegne tra l'attore romano e Terence Hill (se ne parla in inserto Agorà Sette). È fuori discussione quindi che Canale 5 abbia approfittato del traino di Don Matteo per lanciare la nuova fiction, anche se la seconda puntata, causa soprattutto la partita di calcio della Roma su Tv8, non è andata bene come la prima. In Giustizia per tutti Raoul Bova interpreta Roberto Beltrami, un ex detenuto, accusato e condannato a trent'anni da innocente per l'omicidio della moglie Beatrice, che dopo aver studiato e essersi laureato in legge dietro le sbarre, riesce a far valere le proprie ragioni e uscire di carcere dopo dieci anni con una vita da ricostruire, un rapporto con la figlia Giulia da ricomporre e un assassino da trovare. A offrirgli un'opportunità di lavoro è Victoria Bonetto (Rocío Muñoz Morales, compagna di Bova nella vita), figlia del titolare dello studio in cui lavorava Beatrice. Nell'insieme è una storia di riscatto con sullo sfondo un tema impegnativo come quello della giustizia e in particolare della malagiustizia, ma la realizzazione lascia a desiderare per la poco originalità, un intreccio che non sempre funziona tra la storia di base (la ricerca dell'assassino di Beatrice) e le storie di puntata (gli errori giudiziari di cui si occupa Roberto come neo-avvocato) e lo scarso scavo sui personaggi (non si capisce ad esempio perché Giulia ce l'abbia così tanto con il padre quando è chiaro a tutti che non è stato lui a uccidere la moglie e madre).