C’era molta attesa per il ritorno de La porta rossa (il mercoledì su Rai 2) e ora ce n’è altrettanta per sapere come andrà a finire. Infatti, la serie ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi si avvia ad annunciata conclusione. Era andata avanti «solo» per il meritato successo della prima stagione, quella in cui la novità era notevole: un poliziesco televisivo con protagonista un ispettore morto, tale Leonardo Cagliostro (Lino Guanciale), alla ricerca del proprio assassino e che per questo non oltrepassa la «porta rossa», restando nell’aldiquà per sistemare le cose e per dare protezione alla moglie Anna (Gabriella Pession) e alla figlia. Dopo di che, nella seconda stagione, il fantasma di Cagliostro rimane ancora intrappolato nel mondo dei vivi non per sua scelta, ma costretto dalla giovanissima Vanessa (Valentina Romani), che s’innamora di lui scoprendo anche di essere una medium, tanto da poterlo vedere e parlarci. A quel punto, per esplorare i limiti e le possibilità dei propri poteri Vanessa frequenta un Centro studi di parapsicologia, nonostante i suoi rapporti con Cagliostro si siano momentaneamente interrotti. Si arriva così a questa terza stagione, diretta per la prima volta da Gianpaolo Tescari, in cui si dovrà capire quali sono i reali legami tra Cagliostro e Vanessa. Alla ragazza nel frattempo è morta la madre in un misterioso incidente stradale e lei stessa è in pericolo. Diciamo che la novità della serie prodotta da Rai Fiction con Garbo Produzioni si era un po’ esaurita già alla seconda tornata e anche la storia, per andare avanti, aveva bisogno di rinnovarsi con meno azione, più introspezione, studio sulla psicologia dei personaggi e nuovi misteri. A questo proposito non sembrano pochi quelli che si nascondono tra le mura del Centro studi di parapsicologia.
© riproduzione riservata