Tentazione di purezza
«È sbagliato giudicare un uomo dalle sue amicizie. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili».
«È sbagliato giudicare un uomo dalle sue amicizie. Giuda, per esempio, aveva degli amici irreprensibili». Così scherza un aforisma che ritorna spesso, attribuito a diversi autori e probabilmente tutti inesatti. All’inverso di questo esempio biblico difficilmente contestabile, il salmista propone invece una beatitudine altrettanto assertiva: «Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signore e non si mette dalla parte dei violenti, non è del partito dei traditori» (Sal 40,5). È certamente vero che il secondo gruppo non ha una grande attrattiva: chi mai vorrebbe unirsi ai violenti e ai traditori? Ma nella vita reale è raro che costoro si presentino con tanta nettezza: sta a noi fare la cernita, né è sempre facile tenersi a distanza dai malvagi così da evitare di esserne contagiati o contaminati. Ma questo è davvero necessario? Gesù si è veramente guardato dal contatto con i peccatori, con i traditori? Ci ha forse dato l’esempio di una Chiesa elitista, riservata ai puri tra i puri, che guardi la gente comune dall’alto in basso? Non c’è nulla di molto evangelico in tutto questo... Quali sono dunque i malvagi da cui guardarci? Non cerchiamoli troppo in fretta al di fuori di noi. Quante voci abbiamo in noi, quanti desideri, che ci invitano alla violenza o al tradimento. Felici siamo noi quando sappiamo allontanarcene! © riproduzione riservata
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