Non sappiamo bene come doveva essere. Certamente non così. Ci fidiamo del racconto di Geppi Cucciari, che nella prima puntata di Che succ3de? (con un 3 al posto della prima e) ha descritto i vari luoghi dello studio deputati ad accogliere una band (la pedana), un professore (la poltrona), ospiti autorevoli (la giostra girevole) e il pubblico, sostituito per l'occasione (causa Covid) da 40 persone collegate via skype da tutta Italia. Per cui la nuova striscia quotidiana di Rai 3 (dal lunedì al venerdì dalle 20,20 alle 20,45), come dice la sua conduttrice, «si può solo immaginare». Intanto, però, il programma va in onda e pure da una sede prestigiosa, la Rai di Torino, dove la Cucciari debutta introdotta addirittura dalla sindaca Chiara Appendino: «Avevo chiesto per illuminare la sede Rai della nostra città un programma nuovo che coniugasse intelligenza, satira, eleganza femminile, ma è arrivata lei...». Con la stessa ironia la conduttrice a sua volta introduce ogni puntata ricordando le caratteristiche del capoluogo piemontese: «Torino è la città sede di una delle più importanti aziende in Italia: Cristiano Ronaldo; è attraversata dal più grosso corso d'acqua d'Italia: l'idromassaggio di Elettra Lamborghini». A seguire un bizzarro vox populi di «pedoni opinionisti» e una serie di divertenti sottotitoli ai discorsi del premier Conte dove si legge quello che lui pensa ma non dice o lo dice con termini ben diversi. Il presidente del Consiglio è il bersaglio preferito da Che succ3de?, tanto che ogni volta che vengono nominati i Dpcm si sente un nitrito di cavalli imbizzarriti come quello di Frankenstein Junior al nome di Frau Blücher. Conte è protagonista anche della parodia di Un posto al sole che collega la striscia satirica alla telenovela in onda a ruota. Sempre in chiave ironica spazio anche a una serie di buone notizie come il carrozziere che ripara gratis le auto danneggiate a medici e infermieri o l'immigrato del Ghana che fa altrettanto con le bici dei rider. Una striscia, insomma, divertente e intelligente con tanto di impegno civile. L'unico consiglio a Geppi Cucciari è di non chiosare sempre tutto con una battuta. Così facendo rischia di penalizzare quelle buone, che non sono poche.