La seconda stagione di Call my agent - Italia (da venerdì su Sky Uno, Sky Serie e in streaming su Now) conferma un’impressione avuta alla prima, lo scorso anno, nel vedere Paolo Sorrentino meglio come attore (quantomeno più simpatico) che come regista. Questa volta lo stesso discorso vale per Gabriele Muccino, che come il collega interpreta autoironicamente se stesso nella nuova stagione della serie che attraverso le disavventure dei soci di un’immaginaria agenzia romana di spettacolo, la «CMA - Claudio Maiorana Agency», racconta il dietro le quinte del cinema italiano con i segreti, le manie, i vizi e le poche virtù dei protagonisti del mondo dello spettacolo. Autoironici sono anche tutti gli attori che interpretano a loro volta se stessi, a partire dalla due Valerie del primo nuovo episodio: la Golino e la Bruni Tedeschi. Volutamente sopra le righe soprattutto quest’ultima con sortite isteriche in francese fluente. A parte i tanti sorprendenti camei (da Corrado Guzzanti a un Gianmarco Tognazzi mai visto prima), tornano tutti i protagonisti della prima stagione: da Michele Di Mauro (Vittorio) a Sara Drago (Lea), da Maurizio Lastrico (Gabriele) alla da poco scomparsa Marzia Ubaldi, che interpretava la simpatica Elvira. Prodotto da Sky Studios e da Palomar, diretto da Luca Ribuoli e scritto da Lisa Nur Sultan con Federico Baccomo e Dario D’Amato, Call my agent - Italia, che si rifà a un format francese, si conferma nella versione nostrana tragicomico, irriverente e divertente nel mettere a nudo l’umanità delle star e dei loro agenti, in un gioco in cui persona e personaggio si confondono spesso. E poi non risparmia nessuno, nemmeno i critici cinematografici, il più noto dei quali avrebbe persino imprecato di fronte alla pioggia di lupini nella trasposizione cinematografica dei Malavoglia nel fantomatico film Bastianazzo dei Cugini Pigna.
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