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Se Brindisi è alle prese con Cecchi Paone

Andrea Fagioli martedì 12 marzo 2024
Nella Rete 4 a tutto talk, Zona bianca, in onda la domenica, è sulla carta il meno gridato grazie alla conduzione di Giuseppe Brindisi, che chiede spesso di abbassare i toni. Ma se poi s’invita in studio Alessandro Cecchi Paone per parlare di presunti indemoniati, a partire dal caso di Rocca Priora del marito che accusava la moglie di essere posseduta dal demonio e istigava i figli a lapidare la madre, finisce che l’opinionista-polemista a gettone tenti il possibile e l’impossibile per buttarla in rissa. Ecco allora che dopo aver affermato con sicumera che il diavolo non esiste, Cecchi Paone accusa padre Paolo Carlin di opportunismo con affermazioni ingiuriose: «Lui con il diavolo ci campa, per questo dice che esiste… Lui influisce sui delitti di chi crede nel diavolo… È un manipolatore… È responsabile culturale di chi commette omicidi…». Ci sarebbero i termini per la querela, ma padre Carlin (frate cappuccino, teologo, esorcista per le diocesi di Ravenna e Faenza-Modigliana, portavoce dell’Associazione internazionale esorcisti) resiste alle provocazioni, anche se minaccia di lasciare la trasmissione (ma questo in televisione è un errore da non fare), e cerca di fare chiarezza di fronte alle smorfie di Cecchi Paone e alle risatine di Piergiorgio Odifreddi. Il francescano, che è anche autore del volume De cura obsessis («La cura dei posseduti») edito dalla San Paolo, spiega che se non esiste Satana non esiste neanche Dio, ma soprattutto che nei casi di Rocca Priora o di Altavilla «non si tratta di demonio, non si tratta di religione, bensì di contesti sporcati di religione e di demonio». Tesi sostenuta in studio anche da David Murgia, presidente per la diocesi di Roma del Gris, secondo il quale siamo di fronte a fanatismo e violenza contro le donne. Alla fine resta l’interrogativo su che titoli abbia Cecchi Paone per pontificare sempre e su tutto. © riproduzione riservata