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Sapere la tenerezza

Gennaro Matino martedì 10 gennaio 2012
Ascolta, figlio mio, e accogli le mie parole ed esse moltiplicheranno gli anni della tua vita (Pr 4,10).

Sulla tua parola getterò le reti. L'apostolo, benché la faticosa notte, sfida l'impossibile, coglie nel suono della voce del Maestro il significato, la ricerca di senso, la giusta direzione prospettata nell'offerta. Scegliere di orientare il senso delle cose, gli avvenimenti della vita nella direzione indicata dalla Parola è assicurarsi un pescato miracoloso. Prodigio resta la rete piena, tanto che fa fatica a contenere l'abbondanza. La moltiplicazione degli anni è benedizione del giusto, certo è possibile ottenerla per chi pratica il vero, il bene, e prodigio resta lo straordinario pescato. Miracolo, prodigio infinito d'amore, è fidarsi di Dio che riesce a cambiare lo sguardo sugli eventi. Reti piene, non solo sostanza scontata benché inaspettata, pienezza è sapere la tenerezza di un Padre, straordinariamente Altro, che mantiene la promessa data e alla Parola ascoltata, all'ubbidienza d'amore, fa seguire carezza di pace, protezione inaudita. Ascoltare la Parola è trovare rifugio, è guardare nella stessa direzione del Padre. Lasciarsi fare dalla Parola è imbroccare il senso giusto, la retta direzione, lontani da traditrici scie, senza timore di restare a mani vuote.