Con la presentazione di una pellicola a suo tempo molto discussa e ancora oggi non del tutto sdoganata, Il Corvo di Henri-Georges Clouzot del 1943, è partita ieri sulla piattaforma on line della Rai, RaiPlay, la seconda stagione de I film della mia vita, una serie di pillole cinematografiche di appena tre minuti, una alla settimana, con cui Antonio Monda (professore di Cinema alla New York University e direttore della Festa del cinema di Roma, fratello di Andrea direttore dell'Osservatore Romano) racconta i film che ama, che hanno cambiato la sua vita, che lo rendono felice, che lo fanno piangere o lo fanno ridere. Un racconto per sua stessa ammissione del tutto soggettivo, «perché in amore non c'è mai nulla di oggettivo». Partito con Luci della città (1931) di Charlie Chaplin («un autore che non ha mai paura dei sentimenti e che qui ha realizzato uno dei finali più struggenti, strazianti, commoventi e meravigliosi della storia del cinema»), Monda ha già messo insieme 53 titoli scegliendo un solo film per regista: un'operazione non certo facile ad esempio nel caso di Federico Fellini (che con Chaplin e John Ford compone una«trinità ideale») del quale ha scelto Le notti di Cabiria (1958), ma forse avrebbe potuto scegliere La strada (1954). In ogni caso, le presentazioni di Monda sono coinvolgenti, per niente accademiche, invogliano a vedere o rivedere i film. È bello, ad esempio, sentir dire a proposito di un film comico che in Frankenstein Jr. (1975) Mel Brooks ha raggiunto la «perfezione assoluta», oppure, cambiando genere, che Il posto (1961) di Ermanno Olmi è una pellicola di «rara purezza e poesia». Tra l'altro Il posto, così come C'era una volta in America (1984) di Sergio Leone che sarà uno dei prossimi 25 film presi in esame, è rintracciabile proprio su RaiPlay.