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Rai 3 e la fascia del preserale: non sempre scelte azzeccate

Andrea Fagioli martedì 24 dicembre 2024
Più volte ci è capitato di sottolineare come Rai 3 abbia saputo valorizzare, spesso con esperimenti interessanti, il cosiddetto access prime time, lo spazio tra i tg e la prima serata. Ricordiamo Che ci faccio qui, il bel programma di Domenico Iannacone in versione striscia quotidiana, oppure Che succ3de? con Geppi Cucciari, ma anche Nuovi eroi, fino all’attuale quarta stagione dell’ottimo Via dei Matti n° 0, appuntamento musicale dal lunedì al venerdì alle 20,15 con Stefano Bollani, il suo pianoforte e la moglie attrice Valentina Cenni. Già da questo parziale elenco si capisce che i generi, pur diversi tra loro, sono uniti dalla volontà di presentare e alternare qualcosa comunque di nuovo in una fascia oraria per certi versi immutabile soprattutto per quanto riguarda le reti principali come Rai 1, dove a quell’ora c’è sempre un gioco a premi, o Canale 5 con Striscia la notizia in onda dopo il tg della sera ormai da decenni. La stessa Rai 3 colloca questo spazio tra due titoli storici come Blob e Un posto al sole, almeno dal lunedì al venerdì. Diverso il discorso del sabato, in particolare in questi tre fine settimana a cavallo delle festività in cui Rai 3 (il 21 e il 28 dicembre e il 4 gennaio) propone una fiction (tra l’altro già trasmessa su Prime Video e disponibile per intero su RaiPlay) molto poco adatta a quello che può essere considerato l’orario di cena e anche molto diversa da tutti i programmi fin qui rammentati. Si tratta di Antonia, miniserie in sei episodi che narra la storia di una giovane attrice che il giorno del suo trentatreesimo compleanno litiga con tutti, viene licenziata e finisce in ospedale, dove scopre di avere l’endometriosi, una malattia cronica che riguarda gli organi genitali femminili. Da lì, tra non poche disavventure e psicoterapie, imparerà a conoscersi meglio e ad affrontare i nodi della sua vita. Dicevamo, però, di una fiction poco adatta all’access prime time per situazioni, temi e linguaggio parlato (non a caso l’avvertenza iniziale «consiglia la visione a minori accompagnati»), ma anche per la particolarità del linguaggio cinematografico, la tecnica delle riprese, le soluzioni narrative tra sogno, allucinazioni e realtà. La serie (diretta da Chiara Malta, ideata e interpretata da Chiara Martegiani, che l’ha anche scritta con Elisa Casseri e Carlotta Corradi, con la supervisione di Valerio Mastandrea protagonista maschile) può anche essere interessante per come affronta il tema della malattia (per di più di una malattia scomoda) e per come la protagonista riesca in qualche modo a trasformarla in opportunità riprendendosi in mano la propria esistenza. Da non sottovalutare nemmeno il ricorso all’ironia per sdrammatizzare i momenti più complicati. Ma la collocazione giusta sarebbe stata, a nostro avviso, la seconda serata oppure la sola RaiPlay, come del resto avviene per i «contenuti esclusivi». © riproduzione riservata