Siamo solo all'inizio e le questioni più complesse verranno fuori in seguito (gender, ecc.), ma già dalla prima puntata è chiara l'idea di sesso che il nuovo programma di Rai 3, Sex (la domenica in tarda serata), vuole proporre, ovvero la totale libertà e possibilità di ricorrere a qualsiasi tipo di rapporto che possa produrre piacere, senza distinzione tra autoerotismo (addirittura consigliato), eterosessualità o omosessualità, perché, come dice la conduttrice Angela Rafanelli a conclusione del primo dei sei appuntamenti previsti, «abbiamo affrontato temi diversi, ma che hanno un unico denominatore comune che è la felicità, un diritto che tutti dobbiamo esercitare». Già la decisione di far aprire il programma da una messaggio (sia pure scherzoso) di Drusilla Foer («Parlate di sesso come della ricetta di un uovo al tegamino») rappresentava una scelta di campo precisa in quanto il personaggio interpretato da Gianluca Gori si basa proprio su quella che potremmo definire, senza offesa per nessuno, ambiguità sessuale, che tra l'altro non mette in discussione, come sottolineato altre volte, la bravura dell'attore, così come va riconosciuta a Rafanelli (che firma Sex con Gaspare Baglio, Piergiorgio Camilli ed Ennio Meloni) una notevole disinvoltura nell'affrontare in forma sufficientemente leggera temi non certo facili da tradurre in linguaggio televisivo. Ci lascia semmai perplessi l'enfasi con cui l'autrice-conduttrice, che si dice abbia lottato anni per portare in tv questo suo progetto, parli di "un programma di servizio pubblico". Per esserlo realmente avrebbe almeno bisogno di qualche voce fuori dal coro oltre quelle rispettabili, ma a senso unico degli ospiti fissi (Elena Mozzo e Filippo Nimbi) o di puntata come Stella Pulpo autrice di un discutibile blog.