Breve è la vita di Quota 100, la pensione con 62 anni di età e 38 di contributi, prevista solo dal 2019 al 2021. Per non interrompere la flessibilità di uscita dal lavoro, occorre prevedere nuove strade per un pensionamento agevolato e che in ogni caso sfuggano alla gabbia dei 67 anni della riforma Fornero. I sindacati e il Ministero del lavoro sono alla ricerca di una formula ad hoc che tenga conto dei costi futuri, delle esigenze dei lavoratori e che dimostri all'autorità europea di aver chiuso definitivamente con Q100. Si vocifera di introdurre una diversa Quota, che potrà essere 101 o 102 ecc., con eventuali tagli, senza escludere una pensione con 41 anni di contributi, ispirata all'assegno per i lavoratori "precoci" (per la previdenza è chi ha lavorato almeno un anno prima dei 19 anni). Qualunque sia la scelta nel cantiere in corso, si rischia di riproporre una disparità a danno del Fondo Clero e, di riflesso, anche per molti lavoratori comunque assicurati all'Inps ed in qualsiasi gestione. Quanto ai sacerdoti, l'Inps sta respingendo tutte le domande che vengono avanzate per Q100 nel Fondo Clero. Questo malgrado da gennaio 2019 (decreto su Q100) ad oggi l'Istituto di previdenza non abbia mai fatto alcun cenno sul Fondo nelle sue varie circolari e
messaggi sulla materia. Oltre all'irritante silenzio nei confronti dei ministri di culto, ben oltre i doveri di trasparenza e comunicazione, permane la "distrazione" dell'Inps sulla norma del Fondo (art. 27) che invece recepisce il beneficio di Q100. Nello stesso tempo, escludendo l'accesso al Fondo, l'Istituto di previdenza esclude dalle "quote" anche tutti i laici che nel corso della loro vita lavorativa hanno avuto versamenti nel Fondo Clero e che possono legittimamente utilizzare grazie al cumulo gratuito. È questa la situazione di diversi docenti nelle scuole pubbliche e private, di lavoratori dipendenti ex sacerdoti, dei sacerdoti ordinati in età adulta ecc. Se non corretta, l'attuale disparità di trattamento rischia di trascinarsi per il prosieguo di Q100 e di ricomparire inalterata nelle prossime misure di riforma. Disparità che si estende anche all'ipotesi di pensione agevolata con 41 anni di contributi. In questa condizione, anche tra gli assicurati del Fondo Clero si trovano ex lavoratori "precoci" e che in seguito hanno maturato il passaggio al sacerdozio.