Prezzi delle arance alla frutta
Fin qui, si potrebbe dire, sono fatti d'oltreoceano. In Italia, invece, va esattamente al contrario. La nostra produzione è stimata pari a 2,3 milioni di tonnellate con i prezzi in forte ribasso. Le arance destinate a succo per l'industria vengono pagate appena 3-4 centesimi al chilo (quelle per il consumo fresco 25-30 centesimi al chilo). Una situazione che - stando sempre ai produttori - sta comportando la perdita di posti d lavoro e favorisce il fenomeno del lavoro nero. Quanto accade in USA, tuttavia, dovrebbe avere effetti anche in Italia. L'aumento del prezzo delle arance a New York, infatti, dovrebbe influenzare positivamente anche quello del prodotto italiano. Le arance, come il grano e gli altri cereali, fanno ormai parte di un mercato globale che ha il suo fulcro nel porto di Amsterdam dove arriva succo concentrato da tutto il mondo che viene poi smistato in tutta Europa. Ma non è così semplice. La crescita dei prezzi potrebbe anche non andare a beneficio dei produttori ma degli altri segmenti della cosiddetta filiera
produttiva. È sufficiente che grossisti e trader internazionali si mettano per traverso, a scapito di chi non riesce ad ottenere le adeguate quantità di merce in grado di formare il prezzo sul mercato.
E non solo. Perché anche gli agrumicoltori italiani devono fare i conti con l'andamento del clima. Alla pari delle imprese industriali quotate in Borsa, anche molte di quelle agricole sono così completamente inserite in meccanismi economici
che con la produzione dei campi non hanno nulla a che fare. Diversa, invece, è la capacità degli agricoltori di determinare i cambiamenti di mercato. È proprio questo il grande scoglio che l'agricoltura
non è ancora riuscita a superare definitivamente.