Pensioni scuola, le "sirene" di Quota 100 e di Opzione Donna
Poiché le attese novità saranno indirizzate all'intero sistema previdenziale, è auspicabile che – contrariamente alla disattenzione di precedenti leggi sulle specificità del settore scolastico – le nuove norme facciano espressi riferimenti (o positive eccezioni) anche ai pensionamenti della scuola, da sempre confinati alla data del 1° settembre di ogni anno scolastico. È già accaduto quest'anno che l'organizzazione dei pensionamenti abbia sofferto delle incertezze sull'avvio dell'Ape sociale, ostacolando così scelte libere e consapevoli per i docenti interessati.
Fondo Espero. Sullo sfondo della incerta previdenza della scuola e delle sue variabili, si offre, come punto fermo, il Fondo integrativo Espero, che ha recentemente approvato il bilancio 2017, chiuso con un attivo di 410 milioni di euro e interamente destinato ad incrementare il valore quota degli associati.
Per la prima volta Espero ha ridotto la quota associativa degli iscritti, prevista dalla normativa vigente, passando dallo 0,07 % della retribuzione annua lorda, allo 0,065%. Quanto ai rendimenti, il comparto Crescita ha spuntato un positivo 2,13% (sull'indice di riferimento dell'1,23%), mentre il comparto Garanzia ha conseguito un + 0.90% contro un risultato del benchmark dello 0,13%. Gli iscritti possono scegliere e modificare ogni anno il comparto di proprio interesse.
Il "Libro soci" di Espero registra oggi oltre 100 mila aderenti, provenienti dalla scuola pubblica, da scuole private e da enti della formazione professionale, con rapporto di lavoro indeterminato. Il Fondo è aperto tuttavia anche ai precari e ai lavoratori a termine con almeno tre mesi di servizio continuativi, che hanno poi la possibilità di riscattare la posizione maturata, oppure di trasferirsi ad un altro fondo complementare o di riprendere i versamenti con un nuovo rapporto di lavoro.