Nuove pensioni Inps e Inpdap
Decisamente differenziate le prestazioni agli invalidi civili. Per i ciechi civili l'assegno mensile varia tra 256,67 e 277,57 euro; l'indennità speciale sale a 185,25 euro mensili, l'assegno a vita a 190,48 euro. E' invece di 480,47 euro (oppure 783,60 euro secondo le norme di riferimento) l'indennità di accompagnamento, il cui importo è indipendente dai redditi personali o familiari. La pensione ai sordomuti ammonta a 256,67 euro, l'indennità di comunicazione a 239,97. Rinnovata anche la tassazione fiscale, singola o congiunta, sulle pensioni del titolare. Hanno buon gioco nel ridurre gli importi mensili le varie addizionali regionali e comunali, molto diverse sul territorio. L'importo da trattenere per entrambe le addizionali riferite al 2009 viene operato nel 2010 per 11 mensilità. L'acconto per le stesse addizionali riferite al 2010 è invece trattenuto in nove rate mensili a partire dal mese di marzo. È stato infine attribuito il bonus alle famiglie numerose con almeno quattro figli a carico, pari ad una detrazione di 1.200 euro sul consuntivo pagato per il 2009.
Pensioni Inpdap. L'ente di previdenza del settore pubblico si appresta a pagare i nuovi importi pensionistici a partire dal giorno 16 gennaio. Un importante aggiornamento riguarda le pensioni contributive dei pubblici dipendenti, il cui ultimo giorno di servizio è stato il 31 dicembre 2009. Per queste pensioni, che hanno decorrenza dal 1° gennaio 2010 o successiva, l'Inpdap ha calcolato il nuovo tasso di capitalizzazione del montante contributivo, pari a 1,033201. Il nuovo tasso è inferiore di diversi decimali rispetto al tasso calcolato per l'anno 2009.
In particolare, per le pensioni di reversibilità di cui sono titolari gli orfani, maggiorenni inabili, di dipendenti oppure di pensionati pubblici scatta il nuovo limite di reddito per essere considerati a carico: 15.154,24 euro. A questo importo vanno eventualmente aggiunti i 472,45 euro mensili per indennità di accompagnamento. L'adeguamento annuale interessa anche le pensioni di guerra, che beneficiano di un
più 3,69%. La stessa percentuale si riflette sugli assegni accessori annessi alle pensioni privilegiate ordinarie di prima categoria.