Il flop in termini d'ascolto della serata che Rai 2 ha dedicato lunedì a Chiara Ferragni ha dimostrato che una cosa sono i social (dove la signora Fedez ha un seguito di oltre 20 milioni di persone) e una cosa è la televisione generalista (dove ha messo insieme poco più di 900 mila telespettatori con uno share del 3,7%). Ma la serata ha anche confermato, se mai ce ne fosse bisogno, che la tv non è roba per giovani, o per essere più precisi diciamo che i giovani, a parte i social, prediligono altre forme di tv e altri modi per vederla. Forse proprio per questo anche la Rai continua a scommettere sulla propria piattaforma on line, RaiPlay, i cui utenti rientrano in gran parte tra i 15 e i 44 anni, e punta sempre più su contenuti originali e brevi, perché anche la brevità ha il suo peso. Ecco allora, dopo altre, un'iniziativa come quella di Paese reale, otto puntate di poco più di mezz'ora ciascuna, che vengono messe in rete una per volta il giovedì. Al momento siamo a quattro. Si tratta di una divertente parodia dei talk show di approfondimento giornalistico. Mattatore assoluto il bravo Edoardo Ferrario, che mette in scena con presunti collegamenti video una serie di personaggi che rappresentano, appunto, il “Paese reale”, mentre lui, in studio, nelle vesti del Dott. Ferrario, conduttore del programma, interpreta i peggiori vizi dei presentatori degli attuali talk: cinico e ambiguo, sempre pronto a cambiare idea in base all'interlocutore, anche perché il suo è «l'unico talk show che s'interroga su tutto e non risponde a niente, dove contano le opinioni e i fatti vengono messi da parte». Alla parodia dei talk show si accompagna la satira sui grandi temi come la crisi climatica per la quale ci si domanda se «il riscaldamento globale è autonomo o centralizzato». Vengono presi di mira anche i vari programmi di ristorazione con versioni come Neli restorani eesti, ovvero Quattro trattorie Estonia. Non mancano gli spazi pubblicitari per prodotti della serie Watermelon sharing, la prima App per condividere il cocomero. Ci sono anche imitazioni delle imitazioni: l'Umberto Sciacalli, direttore del “Reazionario”, è l'omologo del Vittorio Feltri di Maurizio Crozza. Comunque sia, con Paese reale ci si diverte.