In coda ai diversi provvedimenti anti Covid a sostegno delle imprese che hanno dovuto cessare o ridurre la loro attività, tocca ora ai dipendenti con contratto a tempo determinato occupati nei settori del turismo e degli stabilimenti termali. Si tratta di una indennità di 600 euro, ancora oggi riferita ai mesi di marzo, aprile e maggio 2020 (decreto n. 12 nella lista governativa). Ai lavoratori interessati è richiesto di aver lavorato, presso aziende dei due settori, per almeno 30 giornate all'interno del periodo tra il 1° gennaio 2019 e il 17 marzo 2020. Per evitare possibili sotterfugi su questo requisito, il decreto richiede contemporaneamente un'analoga occupazione stagionale per almeno 30 giornate nel corso del 2018. Inoltre gli stessi lavoratori non devono essere titolari di una pensione (il suo possesso consente lo svolgimento temporaneo di identici lavori stagionali, ma in condizione diversa da un effettivo impegno lavorativo) né occupati in altra attività lavorativa alla data del 14 luglio, entrata in vigore del decreto 12. L'indennità non viene considerata fra i redditi personali per il 2020 soggetti a tasse. Per questo non dà diritto sia a contributi Inps, né obbligatori né figurativi, sia ad assegni familiari. Fatte queste premesse, la legge ha dovuto considerare che negli ambiti interessati – turismo e stabilimenti termali – sono comprese disparate attività merceologiche, ed è stato pertanto necessario rilevare a quali di queste attività sono riconducibili gli indennizzi per i rispettivi dipendenti. Nella circolare Inps n. 94 del 14 agosto sono riportati i codici delle attività economiche (Ateco 2007) che contraddistinguono le numerose attività per il turismo in generale, come gli alberghi, i campeggi, i ristoranti, le birrerie, i bar, le gelaterie, gli stabilimenti balneari, le agenzie di viaggio ecc. La domanda per ricevere l'indennità deve essere presentata dai diretti interessati esclusivamente in via telematica sul sito Inps, per la quale vale anche l'ordine cronologico di presentazione. L'Inps segnala una facilitazione per gli stessi lavoratori che hanno richiesto l'analoga indennità per lo scorso marzo (decreto Cura Italia) ma respinta perché non prevista per gli stagionali. Tali domande saranno riesaminate d'ufficio secondo i nuovi requisiti e senza una seconda richiesta.