Partiamo con un'affermazione che a qualcuno potrebbe far storcere il naso: Le poche cose che contano, il nuovo programma di Tv2000 in onda da ieri alle 21.50 per tre mercoledì, è un bell'esempio di varietà televisivo, perché il varietà, uno dei generi più antichi della tv, non è solo spettacolo leggero, ma un insieme di esibizioni artistiche che prevede anche formule dai contenuti più impegnati. E qui ci sono tutti gli ingredienti del varietà: monologhi, dialoghi, musica, canzoni, balletto, luci, scenografia.... Insomma, si può fare varietà mettendo alla berlina il Papa come ha fatto la sera prima Enrico Brignano con il suo Un'ora sola vi vorrei (Rai 2) e si può fare leggendo un discorso dell'Angelus affidandolo alla voce di Francesco Pannofino. Si può fare varietà con un balletto e un coretto di fasulli preti e suore e lo si può fare con le coinvolgenti coreografie del Kataklò Athletic Dance Theatre davanti a una scenografia naturale (sia pure dovuta al genio dell'uomo un migliaio di anni fa) come la stupenda Pieve di Romena, in Toscana. Tv2000 sfrutta così il linguaggio televisivo, senza perdere di vista i valori fondanti della nostra esistenza, mettendo insieme anche una coppia all'apparenza strana: un prete e un cantautore, il fondatore della Fraternità di Romena e il vincitore di un Sanremo, don Luigi Verdi (per tutti don Gigi) e Simone Cristicchi. Ma c'è di più: mentre Cristicchi è abituato alla scena, è un televisivo, don Gigi, secondo i canoni attuali, è un antitelevisivo per eccellenza (spettinato, con la camicia sgualcita). Eppure le sue parole bucano lo schermo, arrivano dirette, sono immediate, profonde e semplici allo stesso tempo. Al pari dei bellissimi brani editi, inediti e di altri cantati da Cristicchi in alcuni casi con due vocalist e cantautrici molto brave come Amara e Simona Molinari. Il tutto sulla falsariga di dieci parole (coraggio, umiltà, creatività...) dalle quali ricominciare per cambiare noi stessi e il mondo che ci circonda. Ma niente prediche: Le poche cose che contano è televisione, è la prova che si può fare tv così, anzi: è così che si dovrebbe fare tv. Anche se le luci del varietà saranno più che altro lampade, sufficienti però a illuminare un cammino.