I campi come frontiera della sperimentazione tecnologica
Certo, lo schema teorico dovrà essere messo in pratica. Ma i temi da affrontare ci sono già tutti. L'idea di agricoltura smart è basata sulla diffusione del 5G e dell'internet delle cose (Internet of Things), e quindi più concretamente, ad esempio, sulla diffusione dell'uso di sensori da campo per la misurazione e il controllo di parametri colturali diversi, di "collari" applicati al bestiame che permettono di acquisire in continuo i parametri biometrici dei capi a dimora nelle stalle o allevati all'aperto. Senza dire di droni, sensori multispettrali e sistemi di geolocalizzazione Gps che forniscono informazioni utili per la compatibilità ambientale delle coltivazioni. L'intesa Tim-Confagricoltura prevede anche il programma "Operazione Risorgimento Digitale" che dovrà diffondere la cultura digitale nel Paese includendo ovviamente anche gli imprenditori agricoli.
Fantagricoltura? Certamente no. A patto che tutto sia realizzabile tenendo conto delle particolari condizioni nelle quali si svolgono da sempre la produzione agricola vegetale e animale, condizioni che complicano la vita agli imprenditori del settore, ma che costituiscono anche la base per l'originalità e la qualità dei prodotti agroalimentari.