È visibile da oggi la prima puntata di “Finis Terrae. Storie oltre i confini”. Comparirà sui canali YouTube di “Mondo e Missione”, storica rivista edita dal Pime, e di “MagZine”, testata online della Scuola di giornalismo dell’Università Cattolica di Milano, e da lì verrà rilanciata sugli altri siti e social network a esse legati. La annunciano un ampio post di Chiara Zappa, che sul sito della rivista (
bit.ly/3iwKnCn ) intervista il direttore del Centro Pime di Milano Mario Ghezzi, e un fugace trailer che ha appena cominciato a rimbalzare sui social (
bit.ly/3VU3e8l ). Si tratta di un video-quindicinale di 10 minuti che promette «tante voci dai contesti più caldi del pianeta, ma anche da quelle aree di cui nessuno parla e che invece spesso hanno molto da raccontare». A garantire che le promesse saranno mantenute ci sono sia la redazione di “Mondo e Missione”, che in tal modo si cimenta con un linguaggio nuovo, sia i futuri giornalisti della Scuola della Cattolica, che – dice la coordinatrice e direttrice delle testate Laura Silvia Battaglia – hanno accettato con entusiasmo la proposta «di esplorare insieme un nuovo format visivo per i social media». Dati i due partner del progetto, c’è poco da dubitare, quanto ai contenuti, sull’orientamento dei servizi di “Finis Terrae” verso l’informazione internazionale. «Ogni puntata un volto» – raccontato con un’intervista e con molti materiali di contorno –, scelto perché portatore di «un punto di vista privilegiato» per conoscere e comprendere pezzi del mondo in cui viviamo. Come nel video di oggi, di cui è protagonista il vescovo ausiliare greco cattolico di Donetsk (Ucraina) Maksim Ryabukha e con lui il tema della guerra russo-ucraina come guerra tra cristiani: gli stessi cristiani che si apprestano a celebrare la Settimana di preghiera per l’unità. Ma la sfida che il progetto di “Finis Terrae” ha accettato si gioca, oltre che sui contenuti, sul contenitore: questi video sono infatti rivolti a un target allargato, specie dal lato dell’età, rispetto a quello cui “Mondo e Missione” abitualmente si indirizza, contando non solo sullo «sguardo fresco» degli studenti della Scuola di giornalismo della Cattolica, ma ancor più sulla loro capacità di farsi vedere e capire sui diversi dispositivi digitali. Varrà la pena seguirlo con attenzione.
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