La protagonista di una serie televisiva, nello specifico una poliziotta, che si rivolge direttamente al telespettatore guardando fissa nella macchina da presa, raccontando del capitano Achab e di Moby Dick, oltretutto mentre chiede un caffè recandosi sulla scena di un delitto, può anche lasciare spiazzati. In effetti, si tratta della vera novità del nuovo crime Annika, in onda il martedì in prima serata su Giallo (canale 38 del digitale terrestre). Annika, interpretata dall'attrice britannica Nicola Walker, è un'ispettrice della polizia scozzese da poco trasferita all'Unità omicidi della Marina di Glasgow. Il suo compito è quello di indagare sui crimini che si verificano nelle acque della Scozia. E fin qui niente di nuovo, a parte la bellezza dei paesaggi. Ogni episodio racconta di un omicidio e della sua risoluzione con il solito contorno di vicende private, in questo caso il complicato rapporto di Annika, madre separata, con la figlia adolescente. La novità, come accennato, è che la serie offre una prospettiva diversa all'interno del filone crime perché abbatte le barriere tra il personaggio principale e il suo pubblico: Annika condivide le sue osservazioni con il telespettatore che viene coinvolto in prima persona nelle indagini e nella sua vita privata. Il pubblico diventa un confidente, una spalla silenziosa, in grado di conoscere le sue riflessioni senza filtri narrativi. Anzi: la cosa più curiosa è quando Annika, mentre sta parlando al telespettatore, viene interrotta da qualcosa che accade sulla scena e poi riprende come se nulla fosse o si scusa perché al momento deve pensare ad altro. Per di più interpreta la realtà attraverso la letteratura (da Melville a Ibsen fino alla mitologia greca) dove spesso trova la chiave per risolvere i casi che le vengono affidati.