FUMARE IN MINIERA
Sarà un genere letterario parlare male dei politici, ma bisogna riconoscere che essi fanno di tutto per meritarselo. Mai come ai nostri giorni è confermato " soprattutto in Italia " il sospetto dello scrittore inglese Robert L. Stevenson (sì, quello del dottor Jekyll e di mister Hyde"), secondo il quale «la politica è l'unica professione per la quale non si considera necessaria nessuna preparazione specifica». Ma il filosofo Norberto Bobbio (1909-2004), nella lettera da noi citata, indirizzata nel 1964 allo storico Tamburrano, aggiungeva un aspetto ulteriore: il rischio che fa correre a un'intera nazione l'impreparazione, la superficialità, l'incoscienza di una certa classe politica. E a proposito di fumo, vorrei citare qui le parole sferzanti di Indro Montanelli: «Strano paese il nostro. Colpisce i venditori abusivi di sigarette ma premia i venditori di fumo».
E continuava: «Abbiamo un debole per i governanti che dicono quello che pensano. Solo vorremmo che ogni tanto pensassero a quello che dicono». Detto questo, però, desidero affidare a tutti voi una riflessione antitetica, proposta da un politico ben diverso, Giorgio La Pira (1904-1977): «Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa brutta! No: l'impegno politico è un impegno di umanità e di santità; è un impegno che deve poter convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera e di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità». E se è vero che ogni nazione ha i governanti che si merita, forse è il caso che l'onestà, il rigore, la preparazione, la serietà, la giustizia si affermino prima di tutto a partire dal basso.