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E il tempo corre

José Tolentino Mendonça giovedì 19 novembre 2020
Signore, di tutte le domande che tu lasci dentro di me, ce n'è una che cresce come un'inquietudine che non mi dà tregua: "Che ne fai del tuo tempo?". Tu lo sai, io mi perdo nelle cose da fare, nelle faccende da sbrigare, dietro questa e quell'altra responsabilità, nell'eterno viavai delle commissioni da espletare, nell'incalzare dell'agenda, nell'apparente buona coscienza di chi può dire che almeno formalmente sta facendo, sta compiendo il suo dovere… E in mezzo a tutto questo, lo confesso, il tempo della mia vita pare una corsa trafelata in vista di un piccolo fine, dove non c'è spazio per la tua novità, più che un'ampia e generosa semina del tuo Regno. Assomiglia più al cerino che esaurisce con sé la sua fiammella, che non all'innesco dell'inaspettato fuoco del tuo Spirito.
Per questo vorrei domandarti sapienza: per il mio modo di vivere e di ripartire il mio tempo. Aiutami a portare a termine il mio lavoro e il mio svago, il mio sforzo e la mia pausa, come tempi di vero dono e di incontro. Come tempi che non siano solamente del tempo, ma una circolazione di entusiasmo e di affetto, emanazione di vita, opportunità offerta alla speranza, umile ospitalità aperta all'infinito. E non si tratterà di avere maggiore tempo per questo o per quello. Si tratta soprattutto di impregnare di qualità spirituale ed evangelica il tempo reale che mi è dato vivere.